Spezia, Thiago Motta inquadra lo "spareggio" col Venezia: "Gestire al meglio le emozioni"
di Redazione
"Gli otto reduci dagli impegni internazionali? Sono tutti potenzialmente titolari. Loro possono giocare bene contro chiunque, ma se diamo il massimo possiamo farcela"
"Se li convoco, sono tutti potenzialmente titolari".
Thiago Motta non esclude l'impiego di nessuno degli otto nazionali che lo Spezia ha mandato in giro per l'Europa in queste due settimane.
Sabato la partita contro il Venezia è una specie di set ball salvezza per i liguri, a quota 29 punti in classifica. Di questi, 22 sono stati conquistati proprio contro squadre della parte destra della graduatoria.
"Mi aspetto il miglior Venezia possibile. Hanno dimostrato di saper fare risultato contro chiunque, e per questo li rispettiamo. Siamo consapevoli che, esprimendoci al nostro massimo livello, avremo la possibilità di fare un risultato positivo".
I tifosi accompagneranno il pullman della squadra dall'hotel fino allo stadio come fatto prima della partita contro il Cagliari. "Il pubblico del Picco ci ha già dimostrato di sentirsi una cosa sola con la squadra - dice il tecnico in conferenza stampa -. Sarà una partita importante e quindi le emozioni, l'aspetto mentale, andranno gestite al meglio. Dovremo cercare di affrontare l'avversaria come abbiamo sempre fatto, ovvero giocando da squadra ed esaltando il singolo nel collettivo".
Nelle ultime settimane si sono alternati in quattro per il ruolo di centravanti: Manaj, Nzola, Agudelo e Gyasi. Quest'ultimo potrebbe essere nuovamente la scelta per affrontare il Venezia.
"Gyasi ha giocato a destra, a sinistra, terzino e punta centrale - elenca Motta -. So bene quale ruolo lui preferisce e quello in cui ritiene di esprimersi al meglio. Ma per le sue qualità fisiche, tecniche e mentali può fare la differenza in diversi ruoli. Vedremo se sarà attaccante o terzino destro. O magari inizialmente in panchina, per darci una mano in un secondo momento della partita. Sono certo che darà sempre il suo contributo, perché mette il collettivo davanti a sé stesso". Contro il Sassuolo è arrivata una sconfitta netta, alla fine della quale l'allenatore ha ammesso la superiorità dell'avversaria. Ma il rigore non fischiato da Manuel Volpi a Kovalenko non è andato giù. "Ogni dettaglio conta in serie A e secondo me siamo stati penalizzati. Ma io preferisco concentrarmi sull'uniformità di criterio. Da giocatore ho sempre pensato che, se fischi spesso e poi magari lasci andare qualche volta, si crea solo confusione. Se penso alla partita contro il Sassuolo, in cui tanti falli sono stati concessi ad entrambe le parti per contatti di quel tipo, allora quel rigore andava fischiato. Ma dico che è nella partita totale che si valuta l'episodio singolo. Non lo dico per polemica, ma per dare un contributo su un aspetto che riguarda tutti. Chiaramente ai calciatori il compito di aiutare gli arbitri nelle loro decisioni, perché così vince lo spettacolo e vince l'immagine del nostro calcio anche all'estero".
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