Spezia, Italiano: "Siamo un cantiere aperto ma venderemo cara la pelle"
di Redazione
Il tecnico in vista dell'esordio: "Per me è la prima panchina in A e anche io devo cercare di essere concentrato curando ogni minimo dettaglio"
Prima conferenza stampa per Vincenzo Italiano in vista dell'esordio in Serie A. Lo Spezia affronterà il Sassuolo nella prima di campionato e il tecnico non nasconde l'emozione: "E’ chiaro che, a parte l’emozione e ci presenteremo per la prima volta davanti a questo palcoscenico importante, non vediamo l’ora di iniziare. Ci siamo preparati in questo periodo per essere pronti alla prima di campionato. Vogliamo cercare di salvaguardare quanto fatto un mese fa e cercheremo di vendere cara la pelle a partire da domenica”.
Come sta la squadra? "E’ chiaro che siamo un cantiere aperto. Stiamo completando la rosa ma è normale che chi arriva deve avere il tempo per integrarsi. Questo necessità di tempo, è normale, e andremo in contro, è normale, ad alcune difficoltà. Però la squadra sta nascendo bene. Abbiamo in quasi tutti i ruoli quello che ricercavamo, ovvero doppioni in tutti i ruoli. Dobbiamo però fare in fretta a trovare quello che ho detto prima. Non tralasciando l’aspetto fisico perché siamo partiti in ritardo rispetto agli altri. Non abbiamo a disposizione qualche ragazzo per acciacchi vari ma penso che in questo momento sia tutto normale. Per sabato avremo fuori Marchizza, Mattiello, Mastinu che ha ancora il problema dello scorso anno. Sono questi gli indisponibili”.
Soddisfatto della campagna acquisti? "Penso che con l’arrivo di Chabot abbiamo trovato quel centrale mancino che cercavamo. E’ un ragazzo giovane, ha grande fisicità e a noi mancava un giocatore con quelle caratteristiche. Davanti manca qualcosina, abbiamo Farias che sta iniziando a lavorare forte. In questo momento se manca qualcosa è nel reparto offensivo. Dobbiamo cercare di prendere un attaccante, per quanto riguarda la punta esterna Verde è in via di definizione. Siamo questi e con questi dobbiamo cercare di vendere cara la pelle”.
Che Sassuolo si aspetta? "Ci rincontriamo a inizio campionato ma come lo scorso anno hanno il vantaggio di conoscersi e di aver lavorato per più tempo rispetto a noi tutti insieme. Loro è il terzo anno che lavorano in maniera importante, gioca un grande calcio e vanno fatti i complimenti. Quello che mi sento di dire è che iniziamo la nostra avventura contro una delle squadre più fastidiose. Io credo che lavoro per dare un’organizzazione alla squadra e in questo il Sassuolo ha un grande vantaggio”.
Come vive il salto di categoria? "Non voglio tornare indietro con i ricordi. Sapevo l’anno scorso di affrontare una categoria nuova con un gruppo di valore e il mio pensiero era creare una squadra che potesse fare bene in campionato. Lo abbiamo fatto e sono felice di questo. Quest’anno ci sono gli stessi identici pensieri. Per me è la prima panchina in A e anche io devo cercare di essere concentrato curando ogni minimo dettaglio, come fatto l’anno scorso e come faremo quest’anno. Dovremo cercare di non dimenticare nulla e sottovalutare nulla. Qualsiasi dettaglio deve fare la differenza e se non inizi a ragionare in questo modo questa categoria non perdona e ti fa fare brutte figure. Dobbiamo cercare di presentarci nel migliore dei modi”.
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