Spezia-Cremonese, una città in apnea che sogna di emozionarsi ancora
di Matteo Cantile
Questa domenica al Picco c'è un appuntamento con la storia del club: lo stadio è tutto esaurito e per strada la tensione è alle stelle
L'appuntamento è di quelli pesanti, storici: lo Spezia si gioca domani il biglietto per tornare in serie A dopo appena due anni dall'ultima volta e la sua città vive le ore che la separano dalla partita con la Cremonese con un misto di orgoglio e ansia.
Tutto esaurito - Sold out è l'anglismo che va tanto di moda oggigiorno, un tempo si sarebbe preferito dire che lo stadio Alberto Picco domani sarà pieno come un uovo: alla cornice che accoglierà le due squadre all'ingresso in campo non si potrà aggiungere nemmeno uno spillo, ogni biglietto possibile e immaginabile è stato venduto. Anche quei 400 tagliandi extra che la società ha tirato fuori da chissà dove e che hanno rimesso in fila sotto il sole molte centinaia di spezzini, la maggior parte dei quali è tornata a casa delusa: "biglietti esauriti", recitava un cartello appeso così, alla bell'e meglio, sulla vetrata di un botteghino. Una sentenza per chi ancora sperava di poterci essere di persona, anche su una piccionaia, appeso a un palo o seduto su uno di quei seggiolini "a visibililtà parziale", quelli della prima fila dei distinti, schifati da tutti e per una volta preziosi come pepite d'oro. Andati anche quelli.
A casa o nei dehor - Chi domani sera non potrà essere nell'Highbury italiano - quel catino infernale che ha mandato ai matti diversi top player (te lo ricordi il Picco, Pavel?) - sarà attorcigliato su se stesso su un divano, passeggerà nervosamente tra il salotto e il balcone o si riunirà in uno dei tanti locali che appronteranno televisori, eventualmente anche di fortuna, nei loro dehor. La deregulation l'ha firmata il Sindaco per ordinanza, invitando i bar a trasmettere la partita, specificando che non si potranno superare i 70 decibel. Come bluffa, Peracchini: lui - tifoso sfegatato - sa bene che se tutto va come deve andare i decibel saliranno così in alto nel cielo che sveglieranno la gente in Corsica...
Oggi tutti a Follo - Il video che vedete qui sopra è stato girato oggi da mano anonima - che sentitamente ringraziamo - salita coi tifosi fino al campo di allenamento di Follo: "carica ragazzi", gridava la gente, intonando i cori della curva Ferrovia. Il più applaudito, come sempre, l'omone Luca D'Angelo e con lui tutti i protagonisti di una squadra che, vada come vada, resterà nel cuore e nella mente dell'intera città.
Uniti per un sogno - Domani l'appuntamento per tutti è alle 18.30 in via Venti settembre, di fronte all'Nh - quello che la mia generazione si ostina a chiamare Jolly Hotel - per scortare la squadra con gli scooter e a piedi fino allo stadio. Una serata affascinante, per chi perdeva a Palazzolo e Ospitaletto, chi retrocedeva a Massa o andava in trasferta a Sarzana e Ciriè: ma bella, bellissima, anche per i più giovani che avevano iniziato ad abituarsi a battere il Milan, l'Inter e il Napoli. Alle 20.30, chi ha avuto la fortuna di trovare un biglietto, sarà dentro: 90 minuti, anche 100, che un medico coscienzioso vieterebbe ai deboli di cuore.
Venti o trent'anni fa a Spezia si cantava una canzone, il cui testo integrale è irriproducibile senza macchiarsi d'una dozzina di reati; il coro finiva così: "Lo Spezia in serie A, col c..zo che ci va...". Era, del resto, uno scenario così assurdo che l'unica cosa che si poteva fare era scherzarci su. Ora è diverso, adesso non c'è niente su cui scherzare. E come dice Borghetti, "se si poteva fare, si farà"!|
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