Skymetro, Piciocchi accusa la Salis: “Nessun rischio di perdere i fondi, norme ignorate. Ci si prenda responsabilità delle scelte”

di R.P.

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"Non è più necessaria alcuna proroga: l’amministrazione ha tutti gli strumenti per andare avanti. Se non si vuole fare l'opera, lo si dica chiaramente"

Skymetro, Piciocchi accusa la Salis: “Nessun rischio di perdere i fondi, norme ignorate. Ci si prenda responsabilità delle scelte”

Si accende lo scontro politico sul futuro dello Skymetro di Genova, l’ambizioso progetto di trasporto pubblico tra Brignole e Molassana. A riaccendere il dibattito è l’ex vicesindaco Pietro Piciocchi, che in un post pubblico ha contestato duramente le recenti dichiarazioni della sindaca Silvia Salis e della sua maggioranza, accusandoli di aver diffuso informazioni non corrette sui finanziamenti legati all’opera.

Secondo quanto dichiarato dalla Salis, se i lavori dello Skymetro non venissero aggiudicati entro la fine del 2025, Genova rischierebbe di perdere i fondi stanziati. Ma Piciocchi smentisce con fermezza questa ricostruzione, facendo riferimento al Decreto Legge n. 95 del 30 giugno 2025, approvato dal Governo, che – all’articolo 3 – ridefinisce le regole sui finanziamenti per le infrastrutture di trasporto rapido.

“Il decreto prevede chiaramente che i Comuni che non riescono a rispettare la scadenza possono comunque conservare i fondi, che confluiscono in un nuovo contenitore chiamato Fondo unico per il potenziamento delle reti metropolitane e del trasporto rapido di massa”, ha spiegato Piciocchi. “Gli enti locali – ha aggiunto – possono anche chiedere che le stesse opere siano rifinanziate attingendo a quel fondo”.

A rafforzare la sua posizione, l’ex assessore cita anche il comma 3 dello stesso articolo: i Comuni che intendano proseguire con le opere sono autorizzati a concludere le fasi autorizzative già avviate, indipendentemente dall’aggiudicazione entro l’anno.

“Cade quindi tutto il castello di bugie”, accusa Piciocchi. “Non è più necessaria alcuna proroga: l’amministrazione ha tutti gli strumenti per andare avanti. Se invece non vuole proseguire con il progetto, lo dica chiaramente e si assuma la responsabilità politica della scelta”.

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