Silvia Salis, le prime parole da sindaca: "A Genova c'era bisogno di un vento nuovo. Dedico la vittoria a mio padre"

di Stefano Rissetto

"Si mettano a confronto le due classi dirigenti, di destra e del campo progressista, non c'è paragone"

Silvia Salis ha rilasciato le prime dichiarazioni da sindaca di Genova, nel suo point elettorale. "Con una coalizione così vasta fin dal primo giorno pensavo di vincere al primo turno, sia per aritmetica e per le cose che ci uniscono molto di più di quelle che ci dividono".

 

Confronto - "Si mettano a confronto le due classi dirigenti, di destra e del campo progressista, non c'è paragone: ci sono competenze precise. Quando la destra si trova coalizione progressista unita, non c'è partita. Il campo progressista unito non può avere paura di alcuna elezione, locale e nazionale, per valori e persone che la destra non può eguagliare".

 

Cambiamento - "Cosa è cambiato in questi anni? Neppure a destra sanno rispondere. Le elezioni segnano una voglia di rilancio della città, c'era bisogno di un vento nuovo, scrollarsi di dosso anni e avvenimenti, nonostante gli attacchi abbiamo tirato dritto e dato un senso di sicurezza. In campagna elettorale ho parlato dei sì ai progetti che stanno prendendo piede, destra reazione grossolana, semplificazione di una cosa che non esiste già. Occorre prestare attenzione alla quotidianità delle persone. La campagna è stata molto coinvolgente ed emozionante, ho percepito entusiasmo, che la politica possa essere un modo di cambiamento delle vite delle persone. Felice e orgogliosa della campagna elettorale, mai scesa a certi livelli, la politica deve imparare a parlare un linguaggio migliore. In campagna elettorale ho dovuto accettare bassezze e mantenermene fuori, la politica che voglio fare non è quella. La campagna elettorale è più difficile dello sport, dove c'è fair play e rispetto, qui non ci sono stati ma a contare era la nostra gara. L'elettorato genovese non apprezza certi toni beceri".

Cambio di tono - "Io rispetterò i dipendenti comunali, sono figlia di due comunali, quando urli dalla mattina alla sera ti restano attorno solo i mediocri. Mi aspetto risposte sulla sanità, un cambio di tono, sono la sindaca di Genova e chiedo rispetto. Mi aspetto grande collaborazione e responsabilità da parte di chi si trova ad amministrare, avremo sfide importanti, voglio fare non per fare ma per fare bene. Non mi preoccupa che il governo regionale sia di centrodestra. Torino e Piemonte collaborano bene, non c'è il tema".

 

Giunta - "Ci aspettano giorni molto importanti. Tempi della giunta? Non abbiamo fretta, ma lavoreremo da subito. Faremo la riforma dei municipi, la prima cosa".

 

Il rivale - "Ho avuto una telefonata molto breve e formale con Piciocchi. Bucci non l'ho ancora sentito".

 

Referendum - "Le istituzioni che invitano a non andare a votare credo siano qualcosa di terribile. Io voterò cinque sì".

 

Famiglia - "Mio marito ci ha sempre creduto fin dall'inizio, la famiglia ha fatto gran parte del lavoro, molto importante, mio padre è mancato poco prima dell'inizio della campagna elettorale, è stato un momento pesante. Siamo stati più uniti. Cosa mi avrebbe detto mio padre? Sarebbe felice, dedico a lui la vittoria".

 

Futuro - "Dopo cinque anni? Vedremo, ora mi aspettano cinque anni e tireremo le somme al momento opportuno".

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