Silvia Salis "buca" la tv nazionale. Ma l'equilibrio tra presente e futuro possibile è il suo vero banco di prova

di Matteo Cantile

2 min, 5 sec

Ospite a La 7 la Sindaca di Genova si mostra elegantissima e pacata: sarà lei la vera rivale di Elly Schlein?

Silvia Salis "buca" la tv nazionale. Ma l'equilibrio tra presente e futuro possibile è il suo vero banco di prova

C'è chi pensava che la sua bellezza fosse un problema ma pochi sospettavano che quell'aspetto altero, pacato e sicuro di sé potesse diventare uno strepitoso punto di forza: Silvia Salis, ieri sera su La 7, si è presa il video e. senz'altro, ha ammaliato il popolo progressista, come usa chiamarlo lei.

Che sia un'autocandidatura a federatrice del centrosinistra, come qualcuno vuole e qualcun altro teme, non si può ancora dire: di certo è stata una dimostrazione di alta capacità comunicativa.

Vero, sul tavolo di Luca Telese e Marianna Aprile, con Giovanna Botteri e Antonio Padellaro, la Salis ha giocato in casa: i quattro giornalisti hanno indossato i guanti bianchi e l'hanno trattata come si conviene a un ospite di rilievo, gradito.

Ma se, com'è probabile, Elly Schlein ha guardato la trasmissione, è inevitabile che, più tardi, si sia rigirata nervosamente nel letto: lei che è riuscita a incartarsi persino di fronte alla Gruber non può non aver notato la calma olimpica – proprio quella – della Sindaca di Genova.

Che è stata dipinta con generosità, però ha saputo districarsi anche su qualche argomento sdrucciolevole con il suo contegno elegantemente democristiano.

Escludere gli atleti israeliani dalle competizioni sportive? Capisce il tema ma si mette anche nei panni di chi si allena e si sentirebbe penalizzato. Bambini rom investono una donna su un'auto rubata? Il problema si affronta sul piano sociale, senza ruspe che, tra l'altro, il governo dimostra di non poter usare. Il ponte sullo Stretto? Non lo criminalizza ma lo boccia: prima le altre infrastrutture di Sicilia e Calabria. Il taser uccide? “Aspettiamo l'autopsia, nessun populismo”.

Pronta per il grande salto, dunque? Il banco di prova non è stato dei più difficili ma c'è da scommettere che questa ospitata non sarà l'ultima: con quel raffinato total white, il sorriso pacato e le risposte taglienti ma non polemiche, i talk show se la contenderanno.

E a sinistra – come dovunque, del resto - c'è un gran bisogno di volti nuovi, di giovani che sappiano essere ideologici e post ideologici al tempo stesso.

Resta un nodo. Piace ai genovesi vedere la Sindaca impegnata a parlare di guerre o coalizioni? Senz'altro no. Sarà l'equilibrio tra questi due piani il vero test della tenuta della Salis: perorare il suo percorso nazionale, indubbiamente stimolante, senza dimenticare mai – nemmeno a livello di immagine – lo scopo per cui è scesa in politica. Governare, possibilmente bene, la sua città.

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