Sicurezza a Genova, Viscogliosi a Telenord: “Protocolli di tutela per giovani e centro storico, le nostre priorità”

di Carlotta Nicoletti - Stefano Rissetto

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"Gli agenti meritano tutela, perché ogni giorno sono in strada a servizio della città"

Dalle indagini che hanno coinvolto il corpo della polizia locale alla tutela della movida, passando per il centro storico, i giovani e le carceri: l’assessore alla Sicurezza urbana del Comune di Genova, Arianna Viscogliosi, fa il punto sulle prime settimane del suo mandato, in un’intervista a Telenord che ha toccato molti dei temi più delicati della città.

Avvio complesso, ma fiducia nel corpo - “Siamo partiti un po’ in salita, a causa delle indagini che hanno coinvolto il mio predecessore e alcuni agenti”, ha dichiarato Viscogliosi. “Vicende che hanno disorientato il corpo e che vanno gestite anche sotto il profilo del benessere psicologico. Gli agenti meritano tutela, perché ogni giorno sono in strada a servizio della città”. Un pensiero è andato anche all’agente Alessio Gaglia, scomparso tragicamente in servizio. “Una perdita che ha colpito profondamente tutta la polizia locale. Stiamo cercando di affrontarla anche a livello psicologico, stringendoci nel ricordo di un collega impeccabile”.

Patto per la movida sicura - Tra i primi atti dell’assessorato, il Patto per la sicurezza delle discoteche, firmato con Prefettura, forze dell’ordine e sindacati del settore. “Un progetto importante per garantire il divertimento dei giovani in sicurezza – ha spiegato –. Discoteche e locali si impegnano a rispettare capienza, norme antincendio, divieti sugli alcolici ai minori e a proporre incentivi per chi sceglie bevande analcoliche. È un modello virtuoso di collaborazione”.

Centro storico, un nodo complesso - Riguardo alla situazione nel centro storico, Viscogliosi ha ammesso che “è un territorio complesso, che richiede soluzioni complesse”. Secondo l’assessore, il problema non dipende solo dalla gestione locale, ma anche da fattori nazionali: “Ci sono ostacoli nei rimpatri verso alcuni Paesi, come il Senegal, e il sovraffollamento delle carceri non aiuta. Spesso ci troviamo con soggetti recidivi che, usciti dal carcere, restano senza alternative”. Per contrastare il degrado e la microcriminalità, sono stati attivati turni di pattugliamento serali e notturni. “Dai primi di luglio abbiamo forze in campo h24 in alcune aree sensibili del centro storico”, ha spiegato.

Movida e convivenza nei quartieri - Un’altra questione aperta è quella della movida nelle aree residenziali. “Stiamo incontrando residenti e commercianti per verificare il rispetto delle norme sui dehors, sulla somministrazione di alcol e sul rumore – ha detto –. Non vogliamo desertificare il centro storico, ma neanche lasciare spazio al degrado. Bisogna trovare un equilibrio tra vitalità economica e legalità”.

Viscogliosi ha anche annunciato la volontà di attivare spazi per lo studio serale dei giovani, prendendo esempio da altre grandi città. “Nella zona della Darsena e a Ponte Parodi mancano spazi aggregativi: potremmo pensare a strutture sportive e culturali accessibili anche in orario serale”.

Estate sicura: test volontari per i giovani - Tra le iniziative già avviate, il progetto “Estate Sicura” prevede una presenza rafforzata della polizia locale nelle zone della movida. “Particolare attenzione a corso Italia e alle spiagge del Ponente – ha detto l’assessore –. Abbiamo avviato postazioni mobili dove i giovani possono sottoporsi volontariamente ad alcol test. È un modo efficace per educare alla guida sicura e alla salute”.

Carceri, la città si mobilita - Infine, un focus sulle condizioni di Marassi e Pontedecimo, le due carceri genovesi. “Siamo andati a visitarle. Abbiamo ascoltato richieste concrete, come ventilatori, make-up o una navetta per i parenti delle detenute”, ha raccontato Viscogliosi. “Lavoriamo con i consiglieri comunali su progetti di reinserimento. Le condizioni sono difficili e non possiamo restare indifferenti”.

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