Settimana-chiave nella vicenda del ponte Morandi: si distrugge e si ricostruisce

di Paolo Lingua

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Il punto di Paolo Lingua

Settimana-chiave nella vicenda del ponte Morandi: si distrugge e si ricostruisce

L’ultima settima a di giugno appare davvero emblematica nel quadro della tormentata vicenda del Ponte Morandi. Martedì prossimo, 25 giugno, dovrebbero arrivare i primi elementi per la ricostruzione del ponte e si dovrebbero predisporre le strutture portanti per quella che sarà la pila 9 della nuova struttura. Per l’occasione sarà a Genova il ministro Danilo Toninelli. Invece venerdì 28 saranno esplose le cariche faranno crollare le vecchie pile 8 e 10 del lato est del ponte crollato. Si prevedono successivamente altre demolizioni di stabili che sono sottostanti a quella parte del ponte che dovrà scomparire. In quella occasione potrebbe essere presente il ministro Matteo Salvini. E’ indubbio che è stata voluta una dimensione simbolica, che va al di là della concretezza (tanto auspicata) di realizzazioni.  C’ è – ed è più che comprensibile – una volontà politica di voltare pagina, un intento che va al di là del desiderio di identificare e quindi punire ogni responsabilità del disastro (l’azione giudiziaria farà il suo percorso, che non sarà né breve né rapido), nella prospettiva. Di cui tanto di è parlato, di consentire a Genova un colpo di reni di ricostruzione e di ripresa. Questa mattina il sindaco – commissario Marco Bucci, in occasione dell’annuncio del bando per la ristrutturazione del vecchio edificio dell’ Hennebique, è tornato nel suo slogan abituale del rilancio di Genova. Bucci da tempo insiste con i messaggi positivi: al di là d’un costume politico usuale per le istituzioni ma che è più che comprensibile: ma la battuta non è caduta a caso. Come si è detto tante volte, la ricostruzione del ponte è una chiave di volta. La ripresa normale delle comunicazioni e dei trasporti cambia lo scenario della città, che nel frattempo ha recuperato spazi e infrastrutture da tempi troppo fermi e oggetto di interminabili discussioni. Il fatto che si possa ricostruire il ponte in fretta, può accelerare tutti gli altri progetti di cui si parla.

Vogliamo fare degli esempi? Il palazzo ex Nira nell’area di quella che è stata la Fiera di Genova  è praticamente demolito. Anche se la intera area e la sua destinazione definitiva è ancora oggetto di discussioni e di contese, sarà difficile di fronte all’opinione pubblica tirare alla lunga le soluzioni del Waterfront di levante. E anche stamani, anche se siamo ancora al bando, sarà difficile tirare alla lunga per più di dieci anni il discorso sull’Hennebique e sul vicino Ponte Parodi, oggetto d’un progetto “irreale” disegnato e mai attuato oltre quindici anni fa. Le aree del porto sono troppo preziose e importanti per poter essere abbandonate a gratuiti convegni e dibattiti. Per forza di cose anche il progetto d’allargamento della Diga foranea non potrà “dormire” troppo. Il ministro Toninelli tornerà a riflettere, tra pochi giorni, sul sistema delle infrastrutture di Genova e del Nord Ovest, dopo aver polemizzato in campagna elettorale e anche successivamente sulle grandi opere, anche se ormai sembra riposto il sistema cosiddetto “costi-benefici” per decidere sul da farsi. Sulla base del modello originale o su eventuali ritocchi è probabile che la cosiddetta “Gronda” si sblocchi , mentre il Terzo Valico dovrebbe procedere senza intoppi, arrivati a questo punto. E’ un gioco di pochi anni, a tirar ele somme, se nessuno perde tempo a discutere o a fare ricorsi ai tribunali e al Tar, secondo un costume che in passato piaceva tanto ai genovesi, sia nel mondo imprenditoriale, ma anche in certi margini del mondo politico. E’ evidente che, senza alcuna retorica, il Nord Ovest potrebbe moltiplicare il suo potenziale economico e di sviluppo (non solo industriale, ma anche turistico) anche grazie a una Tav sbloccata, una volta tanto. E’ Toninelli che ci deve riflettere, perché Salvini si è già dichiarato d’accordo. Tutto dipende dalla durata del governo, grande incognita del nostro futuro prossimo.

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