Settantenne di Borgoratti in rianimazione: "Un contagio inspiegabile"
di Michele Varì
Il racconto dei vicini di casa in quarantena: "Al bar va poco o niente, forse infettato sul bus"
"È vero, il nostro vicino di casa è ricoverato in rianimazione perchè positivo al coronavirus, ma per fortuna ora sta bene...".
I vicini di casa di quello che potrebbe essere il paziente zero di Genova, ossia il settantenne che una settimana fa è finito al pronto soccorso del San Martino con gravi problemi respiratori, non appaiono preoccupati, anche se loro stessi si sono messi in quarantena, "usciamo solo una volta alla settimana per la spesa".
Siamo in un angolo di Borgoratti, zona di confine dove la città adagiata sulle sponde dello Sturla diventa campagna: qui è come un paese e si conoscono tutti. La pioggia fine fine rende tutto più ovattato come se non bastassero i rari passanti con la mascherina a rendere il paesaggio irreale. "Abbiamo letto che potrebbe essersi infettato in un bar? Ma lo smentiamo, lui non è un tipo da bar, la cronaca di Telenord è stata corretta ma non è vero che il nostro vicino è un abituale frequentatore di bar, sì qualche caffè, ma niente di più".
I vicini poi ammettono che lì fra quel pugno di case si sono tutti messi in quarantena in modo volontario, su suggerimento degli specialisti del San Martino, ma anche del medico di famiglia, che da queste parti vale ancora molto: "Stiamo tutti bene" garantisce il marito, mentre la moglie lo invita a tacere, "meglio non parlare con i giornalisti" ringhia. Il coniuge per un po' riesce a scrollarsela di dosso, poi è ammaina la bandiera con un sorriso: "Il nostro vicino ricoverato in ospedale è un pensionato che fa una vita tranquilla, gli piace camminare, non credo che possa avere avuto contatti con un cinese e neppure con un "foresto" di una delle zone rosse, forse si è infettato su uno dei bus che prende per i suoi spostamenti".
L'uomo tace, la moglie lo marca stretto, "basta, adesso basta parlare" e la porta si richiude alle spalle della coppia con uno sbrigativo cenno di saluto.
La notizia del settantenne di Borgoratti ricoverato per il coronavirus è un piccolo giallo dal punto di vista epidemiologico: non è un caso che il San Martino non l'ha smentita (e non confermata) nonostate il policlinico quando ci sia da smentire non va per il sottile, come fece con Telenord per la notizia del caos dei malati del pronto soccorso ammassati lungo i corridoi del primo piano.
Notizia rivelata da Telenord, quella del contagiato di Borgoratti, che ha fanto rumore sui social e che aveva infastidito anche qualche collega che di fronte alla non conferma da parte del Policlinico si era lasciato andare in diretta: "Noi pubblichiamo solo notizie confermate".
Già, le puntuali veline ufficiali.
Ma la cronaca di questa emergenza sanitaria senza precedenti, noi di Telenord, non crediamo debba limitarsi ai comunicati ma vada raccontata anche andando per strada, rischiando, ascoltando i cittadini e tutte le persone impegnate in prima linea nel fronteggiare il Covid19. Dando voce prima di tutti all'epidemiologo Matteo Bassetti, all'assessore alla Sanità Viale, al governatore Toti, ai vertici di Alisa, ma anche alle centinaia di altri professionisti della sanità impegnati in questa guerra e pure dando voce ai malati e ai rari cittadini in giro con le mascherine o ai tanti barricati nelle loro case con la paura addosso.
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