Genova, telecamere fuori dalle scuole per contrastare consumo e spaccio di sostanze stupefacenti

di Anna Li Vigni

100 docenti seguiranno un corso di formazione mirato alla conoscenza e prevenzione della diffusione delle droghe nelle scuole

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Sono 56 gli istituti scolastici nel Comune di Genova (per un totale di 41 plessi), che, grazie al finanziamento del progetto Scuole Sicure del ministero dell’Interno, hanno un nuovo sistema di videosorveglianza. L’installazione delle telecamere ha come obiettivo la prevenzione e il contrasto del fenomeno del consumo e dello spaccio di sostanze stupefacenti presso gli istituti scolastici.

Con i 146.250 euro, destinati al Comune di Genova dal Viminale con risorse del Fondo unico di Giustizia, circa 139 mila euro sono stati dedicati all’installazione dei sistemi di videosorveglianza e circa 7 mila euro al finanziamento di un corso di formazione rivolto a 100 docenti delle scuole medie secondarie di secondo grado per la conoscenza e la prevenzione della diffusione delle droghe nelle scuole.

“Il contrasto alla diffusione del consumo di droghe tra i più giovani è una nostra priorità sia in termini di salute sia di sicurezza urbana, spiega l’assessore alla Sicurezza Giorgio Viale, grazie ai fondi destinati a Genova dall’allora ministro Salvini, è stato possibile ampliare la platea degli istituti scolastici dotati di videocamere, indispensabili per anche come deterrente di fenomeni di microcriminalità. Purtroppo, molti giovani e giovanissimi si avvicinano, a un’età media sempre più bassa, alle droghe e le scuole, in molti casi, risultano essere il punto di attrazione principale degli spacciatori. La battaglia contro le droghe, i cui reati connessi sono in crescita in controtendenza rispetto alla diminuzione media riscontrata in periodo di emergenza pandemica, non deve conoscere sosta e deve essere affrontata con ogni strumento utile. Anche fornire agli insegnanti, spesso in prima linea in questa battaglia quotidiana, una formazione mirata sulla prevenzione è sicuramente la strada giusta da percorrere nell’ottica di rendere le scuole un luogo sicuro per ragazzi, insegnanti e famiglie”.

Oltre ai sistemi di videosorveglianza, finanziati con i fondi ministeriali, sono state videosorvegliate ulteriori 8 scuole videosorvegliate grazie a fondi comunali e al bando Periferie, gestito dalla Città Metropolitana di Genova.

“Il contrasto allo spaccio e al consumo degli stupefacenti vede quotidianamente impegnati i nostri agenti, spiega il Comandante della Polizia Locale Gianluca Giurato e purtroppo sono molti i casi che riguardano i minori, i più deboli e facili prede della microcriminalità.

Nonostante gran parte delle risorse siano state impegnate per la gestione dell’emergenza Covid, nell’anno 2020 si è registrato un incremento dell’attività di contrasto al fenomeno droga, dimostrazione di un maggiore impegno da parte del Corpo ma anche dell’esistenza del fenomeno.  L’installazione dei nuovi sistemi di videosorveglianza nelle scuole, è un utile deterrente al fenomeno dello spaccio e, grazie al collegamento delle videocamere, già collaudate e funzionanti, sulla piattaforma “Città Sicura” tutte le immagini sono direttamente visionabili e gestibili anche dalle Forze di Polizia dello Stato”.

 

Sono finora 85 docenti che si sono iscritti al corso del progetto Scuole sicure, organizzato dalla Fondazione Scuola interregionale di polizia Locale, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale. Hanno aderito al corso docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

 

«Un’iniziativa di grande utilità, che risponde a un’esigenza di sicurezza sempre più sentita dalle famiglie, dai docenti e dagli studenti stessi - commenta l’assessore alle Politiche dell'Istruzione Barbara Grosso – Si tratta di un intervento a doppio binario: da una parte un nuovo sistema di videosorveglianza che funziona da deterrente per gli spacciatori, dall’altra un corso rivolto agli insegnanti, per conoscere e contrastare il problema della diffusione di droghe nelle scuole: uno strumento efficace per affrontare questi temi delicati nelle loro classi».

 

Il corso, che inizierà il 15 marzo, è articolato in due parti, la prima con videolezioni e la seconda in modalità sincrona con piattaforma Zoom. Durante il corso, della durata di 14 ore, si affronteranno: aspetti normativi, la classificazione delle sostanze stupefacenti, rischi legati alla rete internet come adescamento dei ragazzi da parte degli spacciatori, le cause del consumo giovanile di sostanze stupefacenti, i problemi di dipendenza, l’approccio con le famiglie e le tecniche di gestione delle problematiche all’interno della classe.