Sanremo: 'guerra' tra Er Piotta e il Club Tenco, si passa alle vie legali
di Redazione
L'album "Na notte infame" è in romanesco o in italiano? Dovrà decidere un giudice
Passa alle vie legali lo scontro tra Tommaso Zanello, in arte Piotta, e il Premio Tenco, dopo il caso sollevato dall'artista per l'esclusione del suo album Na Notte Infame dai finalisti del premio Tenco - in programma il 17, 18 e 19 ottobre al teatro Ariston di Sanremo - nella categoria 'Miglior album in dialetto'.
L'artista ha inviato tramite i suoi avvocati una diffida formale agli organizzatori, chiedendo l'accesso agli atti e la sospensione dell'assegnazione del premio per la categoria in dialetto e definendo "irragionevole, pretestuosa e anche incongrua da un punto di vista artistico", in quanto l'album "è oggettivamente interpretato in dialetto romano". Nella diffida, i legali hanno espresso anche il disappunto di Piotta per la mancata comunicazione preventiva dell'esclusione, che è stata resa nota solo dopo l'annuncio ufficiale dei finalisti. Secondo gli avvocati, "sarebbe stato indubbiamente più corretto escludere il lavoro - qualora realmente non conforme al regolamento - prima dell'apertura delle operazioni di voto da parte dei giurati. Lo sarebbe stato nei confronti dell'artista ma anche come segno di rispetto del prezioso lavoro svolto appunto dai suddetti giurati".
Si è mosso a questo punto anche il Club Tenco, che ha conferito mandato all'avvocato Davide Perrotta "per replicare fermamente alla diffida del cantante Tommaso Zanello in arte Piotta", parlando di accuse "infondate e lesive dell'immagine" dell'organizzazione. Il Club Tenco, spiega una nota, "afferma la assoluta conformità del proprio operato al Regolamento delle Targhe Tenco e ribadisce la conseguente infondatezza della posizione espressa dal cantante, peraltro, attraverso attacchi mediatici gravemente idonei ad ingenerare discredito alla immagine dell'associazione". Inoltre evidenza che il Regolamento richiede, "quale requisito essenziale per la partecipazione alla categoria 'Miglior album in dialetto', che le opere partecipanti debbano contenere almeno la metà dei brani afferenti alla categoria nella quale concorrono; quindi, in dialetto".
Nella replica si legge, in particolare, che l'album presentato da Piotta "con la propria autocandidatura alle Targhe, è assolutamente carente del requisito richiesto, poiché, ad eccezione di un solo brano e di pochi vocaboli per ogni canzone, i brani presentati da 'Piotta' sono tutti cantati - pressoché integralmente - in italiano, e non, invece, mediante prevalente utilizzo del dialetto". Secondo il Club Tenco, "il banale ascolto dei brani evidenzia la deliberata scelta del cantante di esprimere in italiano e non in dialetto romanesco - in questo album - la prevalenza delle espressioni caratterizzanti".
Tra l'altro, si precisa ancora, "il Regolamento e la scheda di candidatura sono chiarissimi sul punto, laddove è precisato letteralmente che: - la sezione Migliore album in dialetto deve 'contenere almeno la metà dei brani che siano afferenti alla categoria nella quale concorrono'; - "la scelta della categoria deve essere conforme al regolamento"; - "sbagliando categoria si rischia che i voti vengano annullati nella fase di controllo, al termine delle votazioni"; - "la scelta della categoria è responsabilità di chi effettua il caricamento"; - "il Club Tenco effettuerà la verifica sulla correttezza delle categorie dopo il primo turno di votazione"; - "se un disco è stato erroneamente candidato in una categoria errata, sarà eliminato da quella categoria e i voti eventualmente ottenuti andranno persi". "In tale contesto di chiarezza - conclude il Club Tenco - la contestazione mossa dall'artista si rivela assolutamente infondata e lesiva dell'immagine dell'associazione; essendo evidente la assoluta legittimità dell'operato del Club Tenco, che si è limitato - siccome obbligato, anche nel rispetto degli altri partecipanti - al doveroso ossequio del regolamento".
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