Sampdoria, verso la Carrarese parla Gregucci "Come fosse l'ultima partita. Pafundi deve crescere"
di Sagal
Angelo Gregucci presenta una Sampdoria in ripresa fisica ma ancora “prigioniera del risultato”, chiamata a una prestazione solida contro una Carrarese definita competitiva sul piano atletico e dell’aggressività. Il tecnico insiste su lucidità, qualità negli ultimi metri e attenzione sui piazzati, lasciando intendere che i recuperi in corso potrebbero incidere sulla gestione del match.
Condizione atletica - Gregucci torna più volte sul tema della forma fisica, definendola un fattore decisivo in Serie B. La settimana di lavoro ha riportato in gruppo diversi giocatori, da Ricci a Ferrari, con segnali incoraggianti anche da Abildgaard, alla prima settimana di allenamento pieno. «Stiamo riserrando i ranghi», osserva, pur chiarendo che disponibilità e minutaggio non coincidono automaticamente. Recuperi valutati con prudenza anche per Pedrola, che «vuole dare la sua disponibilità» ma deve ritrovare una condizione stabile.
Determinazione offensiva - Il tecnico individua nella finalizzazione uno dei nodi principali. Pur riconoscendo che la squadra costruisce gioco, invita a un approccio più deciso negli ultimi sedici metri: «Dovremmo essere più determinati lì, perché se creiamo opportunità si fa fatica a far gol». L’attenzione non è rivolta al modulo, ritenuto secondario, ma alla scelta dei giocatori “migliori per gambe e testa”. L’unica prima punta disponibile impone scaglionamenti accurati e utilizzo delle qualità tecniche degli interpreti offensivi, inclusa quella di Barak, giudicato potenzialmente decisivo «quando la partita scema sui ritmi più cruenti».
Aspetti tattici - Gregucci ribadisce una visione pragmatica: tutti devono difendere e tutti devono attaccare. Il modulo diventa un contenitore adattabile, mentre la chiave è la lettura delle situazioni e la predisposizione mentale. «Qualsiasi cosa succede in campo devi essere lucido», afferma, legando lucidità e maturità a un percorso che la squadra sta provando a consolidare. Restano però pressioni e margini di errore ridotti: «Siamo sempre all’inferno e dovremo sbagliare il meno possibile».
Calci piazzati - Dopo le recenti difficoltà sulle palle inattive, la seduta prepartita ha dedicato “quasi metà del tempo” allo studio dei piazzati, sia offensivi sia difensivi. Il tecnico richiama concentrazione e marcature pulite, sottolineando quanto i dettagli nei contrasti possano incidere: «Vedo le magliette in Serie B ma anche in Serie A, ci sono rigori dati o non dati, quindi bisogna essere attenti». L’obiettivo è “regalare il meno possibile”.
Giovani e prospettive - Tra i singoli, Gregucci dedica un passaggio articolato al percorso di Pafundi, classe 2006. Ne riconosce il talento, ma evidenzia la necessità di affrontare un processo di maturazione fisica e mentale: «Un giocatore di qualità subirà pressioni forti e contrasti duri… ha premesse importantissime, lo aiuteremo a salire di livello».
Mentalità - Il tecnico chiude richiamando responsabilità e continuità: nessun alibi, attenzione ai comportamenti in campo, gestione dei cartellini e cura dei dettagli. «Dovremo lottare ogni domenica come fosse l’ultima», afferma, invitando a guardare la classifica per comprenderne il motivo.
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