Samp, dopo il tracollo è solo questione di soldi. Ranieri per l'impresa

di Claudio Mangini

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Samp, dopo il tracollo è solo questione di soldi. Ranieri per l'impresa

E adesso è solo una questione di soldi. I soldi che la Sampdoria in crisi societaria deve trovare per provare a salvare la Sampdoria in crisi tecnica. E i soldi cui Marco Giampaolo potrebbe rinunciare un beau geste? Un atto d’amore? Un accordo per rinunciare ai compensi del secondo anno di accordo biennale? – che permetterebbero al comitato di reggenza attuale, Lanna, Romei & Co, di riportare sulla panchina blucerchiata Claudio Ranieri. Ovvero l’unico che, ragionevolmente, appare in grado di risollevare l’ultima della classifica dall’abisso e provare la durissima impresa di una rincorsa alla salvezza.

Due settimane sono già state buttate al vento: il tempo della sosta azzurra che avrebbe consentito al nuovo tecnico di cominciare l’operazione di rivitalizzazione di un gruppo che appare schiacciato da un peso enorme di insicurezze, incapacità di esprimersi e autostima a livello zero. A Giampaolo è stata rinnovata, dopo la sconfitta della Spezia, una fiducia che sapeva di atto di fede. Perché, se anche le cose fossero andate diversamente contro il Monza, la sua panchina sarebbe rimasta in bilico a ogni giornata di campionato da qui alla fine e, d’altra parte, l’allenatore non sembrava in grado, ormai, di dare la scossa necessaria per risollevarsi. Dunque, situazione improponibile.

Ma così è stato, probabilmente anche in questo caso per una questione di soldi, oltreché perché, ancora una volta, ha vinto una corrente di pensiero su un’altra. E che in casa Sampdoria i pensieri non siano univoci si sa ormai da tempo. Dunque, per riassumere, fiducia a Giampaolo e tracollo col Monza, con una squadra, incomprensibile nella disposizione in campo iniziale – dentro Gabbiadini, ma relegato all’ala, in un 4-3-3 che tendeva nettamente al 4-5-1. Siamo a domenica, a una prestazione umiliante davanti a un pubblico che meriterebbe molto, ma molto, di più. Contro un’avversaria guidata da un tecnico giovanissimo, Palladino, e al timone da sole tre settimane ma in grado di dare una connotazione tattica alla squadra (di buona qualità, da centro classifica) marcata.

Il resto si sa. Il crac 0-3. L’annuncio di Romei, i suoi «ci spiace», «le colpe sono di tutti». Vero. Ma paga uno solo. Inevitabile, e a Giampaolo – al di là dei risultati – va riconosciuta serietà, professionalità, applicazione, coinvolgimento emotivo in dosi perfino esagerate. Giampaolo esonerato e una decisione ancora da prendere. Sorprendentemente, dopo che la crisi è esplosa da lungo tempo.

Ma il problema, verosimilmente, è sempre lì: una questione di soldi. Girano nomi che sono scommesse – De Rossi, Stankovic -, poi – più concretamente . si arriva a un bivio: da una parte D'Aversa, dall’altra Ranieri. L’ultimo campionato di Ranieri fu quello dei 52 punti. D’Aversa, altro professionista serio, chiuse la sua avventura sampdoriana con 20 punti in 22 partite, media 0,91. Qualunque dubbio di natura tecnica, di fronte a queste cifre, si volatilizza. Serve la ragionevolezza, la semplicità tattica, la calma di Ranieri, servono la sua esperienza e le sue spalle larghe. E poi, a tecnico deciso, sarebbe il caso di analizzare, senza alibi, «le colpe di tutti». Per davvero.

A margine, chiaro che una squadra a concreto rischio retrocessione possa raffreddare gli entusiasmi degli aspiranti compratori. Filtra solo, dall’entourage della cordata Di Silvio-Al Thani, un concetto: per noi non cambia nulla. Per gli altri gruppi che hanno superato la due diligence si vedrà.