Salis alla 'Leopolda': "Unione è forza della classe dirigente del campo progressista che destra non ha, all'Italia serve un ministero del Futuro"
di steris
"La politica ha la malattia del taglio del nastro, governare non significa gratificare gli elettori di oggi ma gratificare quelli di domani"
"L’unione è la forza della classe dirigente del campo progressista, che la destra non ha". Così Silvia Salis, sindaca di Genova, è intervenuta a Firenze alla 13ª edizione della Leopolda, l’evento politico organizzato da Italia Viva, lanciando un messaggio chiaro a tutto il centrosinistra: "Ringrazio chi lavora ogni giorno per restare unito e non per differenziarsi. In passato, la corsa alla differenziazione è stato il vero male del nostro campo, e non ha mai prodotto risultati. Bisogna concentrarsi su ciò che ci unisce. A Genova ha funzionato, e lo consiglio a tutti". Silvia Salis è stata presentata sul palco dalla coordinatrice nazionale di Italia Viva Raffaella Paita.
Sfida dell'intelligenza artificiale - La Salis ha aggiunto: "Le sfide sono molte, vanno affrontate con coraggio, la sfida più grande è quella dell'Ia. È la sfida più potente che abbiamo di fronte, è qualcosa della quale noi non riusciamo a capire le potenzialità e cerchiamo di normarla e in questo devo dire che il nostro Paese sta facendo anche una normativa nazionale. Ma l'Ia cambia mentre sto parlando. Dobbiamo chiederci: vogliamo fare parte di questo progresso? La storia ci insegna che chiunque abbia resistito al progresso sia stato spazzato via"
"Noi come sindaci abbiamo la responsabilità di usare la digitalizzazione per avvicinare le persone agli strumenti di democrazia", ha aggiunto.
Ministero del Futuro - Quindi, un suggerimento di taglio governativo: "Io voglio dare una suggestione: credo che in Italia serva un Ministero del futuro, che si occupi in modo trasversale di tutto quello che sta succedendo nel paese. E capire se questo è utile e in che modo impatterà sul futuro".
"Noi siamo costretti come politica a occuparci del quotidiano e purtroppo un grande difetto della politica è inseguire il consenso - ha aggiunto -. Per inseguire il consenso fai fatica ad occuparti del futuro. Per immaginare il futuro servono scelte coraggiose, servono scelte che riguardano energia, transizione ecologica, tutela dell'industria, sono scelte che tutti noi facciamo nella nostra vita, ogni giorno. E che fa poi la politica nazionale. Questo non deve essere un ministero astratto. Ma un ministero che collabora con il lavoro degli altri ministeri. Quando pensiamo a una grande opera servirebbe una certificazione del ministero del futuro. Credo che la politica debba impegnarsi un po' di più in questo, non cercare l'applauso di oggi ma nel cercare di capire se poi nella storia quel gesto sarà applaudito".
Secondo Salis "la politica ha la malattia del taglio del nastro", "governare non significa gratificare gli elettori di oggi ma gratificare quelli di domani".
Convegno di AVS - L’intervento alla Leopolda è stato il secondo impegno politico della giornata per la sindaca di Genova. In mattinata Silvia Salis aveva infatti partecipato a Roma alla conferenza di Alleanza Verdi e Sinistra “Aree interne, un altro futuro”, dove ha ringraziato pubblicamente AVS per il sostegno ricevuto alle elezioni comunali: "È stato importante avere una coalizione così forte". Poi l’intervento sul palco per discutere delle politiche dedicate alle aree periferiche, prima della ripartenza verso Firenze. "Devo partire", ha detto dal palco con un sorriso, "ma sono felice e a disposizione per gli eventi di tutti i partiti che hanno sostenuto la coalizione".
Renzi - In mattinata, Matteo Renzi aveva detto: “Il centrosinistra è fatto da storie diverse, c’è il Pd di Elly Schlein, che è molto più a sinistra, ci sono il Movimento Cinque Stelle e Avs che sono molto più a sinistra, c’è bisogno di una casa riformista che tenga insieme storie diverse, tante storie, non una, non c’è solo Italia Viva, che da sola non basta: Non c’è un sindaco o una sindaca, ieri c’era il sindaco di Milano, oggi ci saranno la sindaca di Genova e quello di Napoli… non ci salverà una persona o un partito ma soltanto una grande casa riformista”.
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