Regno Unito, l'aviazione civile punta sui velivoli a idrogeno
di Simone Galdi
L'Autorità per l'Aviazione Civile britannica estende il programma 'Hydrogen Challenge' per l'innovazione sostenibile

Nuove prospettive per l'aviazione a basse emissioni: l'Autorità per l'Aviazione Civile del Regno Unito ha annunciato l'espansione del programma Hydrogen Challenge, con prove di innovazione che dureranno tre anni. L'obiettivo è accelerare lo sviluppo di velivoli alimentati a idrogeno e delle infrastrutture necessarie al loro utilizzo.
Sostegno all'innovazione - Il programma, avviato nella sua seconda fase, mira a supportare aziende impegnate nella progettazione di aeromobili a celle a combustibile a idrogeno e sistemi di pilotaggio remoto. L'aviazione è responsabile di una quota compresa tra il 2% e il 5% delle emissioni globali, e l'adozione di nuove tecnologie potrebbe ridurre significativamente l'impatto ambientale del settore.
Infrastrutture aeroportuali - Oltre ai velivoli, il programma sostiene lo sviluppo di infrastrutture per lo stoccaggio e il rifornimento di idrogeno negli aeroporti. Questo aspetto è cruciale per garantire l'integrazione di queste tecnologie nei sistemi di trasporto esistenti e favorire la transizione energetica.
Partecipanti al progetto - Diverse aziende stanno già collaborando con l'Autorità per l'Aviazione Civile britannica per portare avanti innovazioni nel settore. Tra queste, ZeroAvia, specializzata in aeromobili elettrici a emissioni zero, Qdot Technology, che lavora sulla logistica aerea senza pilota, e Rolls-Royce, impegnata nello sviluppo di turbine a gas a idrogeno.
Dibattito politico - L'iniziativa arriva pochi giorni dopo che il governo britannico ha approvato l'espansione della capacità aeroportuale in diverse località, inclusa Heathrow. La decisione ha suscitato polemiche tra ambientalisti e sostenitori della decarbonizzazione, con il governo che sostiene la compatibilità dell'espansione con gli obiettivi net zero grazie alle nuove tecnologie. I critici, tuttavia, evidenziano la mancanza di prove sulla disponibilità su larga scala di soluzioni a basse emissioni.
Prospettive di crescita - "Queste prove aiuteranno il Regno Unito a diventare leader mondiale nella propulsione a idrogeno", ha dichiarato Tim Johnson, direttore della comunicazione, strategia e politiche dell'Autorità per l'Aviazione Civile. L'obiettivo è acquisire conoscenze fondamentali per regolamentare e implementare in sicurezza le nuove tecnologie nel settore aerospaziale.
Competenze e formazione - Parallelamente, cresce la richiesta di un'accademia nazionale per le competenze nell'idrogeno, che formi la forza lavoro necessaria a supportare la transizione. Secondo la Hydrogen Skills Alliance, il settore potrebbe creare circa 29.000 posti di lavoro entro il 2030, ma attualmente conta solo 1.600 addetti.
Necessità di un piano - Un'accademia dedicata potrebbe garantire che lavoratori e aziende siano pronti a soddisfare le esigenze di un settore in forte crescita. "Abbiamo l'opportunità di creare posti di lavoro ben retribuiti e altamente qualificati, specialmente nelle aree che ne beneficerebbero maggiormente", ha affermato Jane Toogood, co-presidente dell'UK Hydrogen Delivery Council.
Strategia nazionale - Il governo e l'industria sono chiamati a collaborare per affrontare le carenze di competenze e garantire che il Regno Unito possa sfruttare appieno il potenziale dell'idrogeno. "Abbiamo l'opportunità di sviluppare un ecosistema all'avanguardia, capace di decarbonizzare l'industria pesante e creare catene di approvvigionamento complesse e sostenibili", ha dichiarato la ministra per l'Industria e i Lavori Verdi, Sarah Jones. Secondo il governo, il settore dell'idrogeno rappresenta una risorsa strategica per la transizione energetica e la crescita economica del Paese.
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