Regione, no alla sanità privata per lotta al Covid
di Redazione
Respinto in Consiglio l'ordine del giorno del M5S
Il Consiglio regionale della Liguria, riunito in video conferenza, ha respinto un ordine del giorno presentato dal M5S che chiedeva di impiegare il personale sanitario in servizio nelle cliniche private, dei locali e delle apparecchiature presenti nelle stesse, per l'emergenza Covid-19. Sono stati 18 i voti contrari (l'intero centrodestra più il consigliere del gruppo misto Giovanni Boitano) e 12 i favorevoli (M5S, Pd, Linea Condivisa e Italia Viva).
"Il decreto 'Cura Italia' prevede che su richiesta delle Regioni i soggetti privati accreditati e non debbano mettere a disposizione della sanità pubblica le strutture, il personale e i servizi, in questa fase avrebbero potuto ad esempio effettuare tamponi al personale sanitario", commenta la capogruppo M5S Alice Salvatore. "Le strutture private potrebbero essere usate per la messa in quarantena, per frenare un'eventuale nuova ondata di contagi e non farci tornare al punto zero", interviene il consigliere M5S Marco De Ferrari.
"Il ricorso alla sanità privata non è molto coerente con quanto sentito in questi anni dalle opposizioni, - replica l'assessore alla Sanità Sonia Viale - abbiamo utilizzato anche le strutture non accreditate nel momento di massimo picco. Quello di oggi è un ordine del giorno tardivo, visto che il numero dei ricoveri diminuisce e non c'è necessità di individuare nuovi posti letto al di fuori del sistema pubblico. La quarantena si fa nei luoghi individuati da mesi, sedi dell'Esercito e di proprietà pubblica.
Il capogruppo Pd Giovanni Lunardon definisce "un totale fallimento il modello sanitario lombardo applicato dalla Giunta Toti in Liguria, in particolare per quanto riguarda il numero dei tamponi.
Per il consigliere Francesco Battistini (Linea Condivisa) "l'emergenza ha messo in luce le carenze di posti letto, personale sanitario, strutture e organizzative della sanità ligure".
Il capogruppo di Forza Italia Claudio Muzio replica che "è facile fare proclami e lanciare accuse ma nelle emergenze bisogna esserci dentro, la Liguria dal 31 gennaio è riuscita ad aumentare i posti di terapia intensiva da 25 a 190 e quelli di media intensità da 99 a 1200. Il consigliere Paolo Ardenti (Lega) evidenzia che "in Liguria non sono mancati i posti letto in terapia intensiva, un dato meritevole".
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