Regionali, tutte le contraddizioni del centrosinistra

di Paolo Lingua

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Regionali, tutte le contraddizioni del centrosinistra

Salvo un miracolo dell’ultimo istante, con la scelta d’un supercandidato sinora sconosciuto (ma ormai in politica questi miracoli non esistono più), lo schieramento di centrosinistra ha sprecato l’occasione di riconquistare la Regione Liguria. Il percorso, comunque vada, appare sempre più in salita, provocando di fatto un ricompattamento su Giovanni Toti, anche da parte di quelle forze moderate che dell’attuale gestione erano parzialmente deluse.

In realtà sinora hanno sbagliato tutti. In primo luogo il M5s che si arrampica su logiche contorte antisistema e che sogna candidati venuti da un altro mondo, vergini e martiri, indirettamente offendendo le altre parti politiche, a cominciare dal Pd. Pe i grillini l’aver fatto politica è, di fatto, una sorta di peccato originale che potenzialmente marchia un candidato. E’ facile quindi porre il veto su chiunque o quasi. Così è avvenuto, anche per il comportamento pasticcione di Andrea Orlando e di Simone Farello, che hanno clamorosamente ceffato il decollo del candidato che avrebbe avuto maggiori chances di vittoria, ovvero l’avvocato Ariel Dello Strologo.

Allo stesso tempo il M5s e i frammenti della microsinistra  hanno sbagliato a insistere cocciutamente su Ferruccio Sansa, un candidato troppo marcato a sinistra e su posizioni anti-sistema che avrebbe raccolto il voto degli insoddisfatti ma che avrebbe fatto perdere alla coalizione una forte tranche della sinistra moderata e borghese, determinante per mettere in difficoltà un centrodestra che oscillava su alcune sbandate amministrative, in particolare la sanità.

Ora tutto lo schieramento è nel caos. Si rischiano scissioni e spaccature: qualcuno, nelle direzioni dei giorni scorsi le ha minacciate anche all’interno del Pd nel caso fosse passata la candidatura di Sansa. Domani ci sarà u n nuovo vertice regionale nel Pd mentre nel frattempo si muovono incontri  informali in Liguria e a Roma per cercare di trovare una quadra che non porti a spaccature e a candidature divise. Ma occorre valutare che il rischio che si formi una lista autonoma di area di sinistra moderata (renziani, socialisti, aree centriste e vicine alla Bonino e a  Della Vedova) è molto forte. A Roma i vertici del Pd stanno lavorando per evitare che si corra alle regionali in Liguria con una lista guidata dal Pd e una formata da grillini ed estrema sinistra se lo scontro si dovesse accentuare nelle prossime ore.

Resta un fatto incontrovertibile: il Pd ligure, anche e soprattutto per anni e anni di pesanti polemiche,  non accetta la candidatura di Sansa così come, per questioni di principio metodologico, il M5s ha silurato la candidatura di Dello Strologo che ormai si è chiamato fuori dalla mischia. Sul veto incrociato quasi impossibile da superare, non resta, per evitare la rottura, che trovare un nuovo nome. Anche se tutti gli esiti, a questo punto, sono possibili  non resta che tentare un recupero di Aristide Massardo, ex preside di Ingegneria, oppure far uscire dal cappello un nome nuovo. Impresa non facile perché a questo punto la contesa non suscita grandi entusiasmi, in particolare nel modo esterno ai partiti. Poi, resta sempre il rischio di mettere in campo un nome sconosciuto sul quale potrebbe essere faticoso concentrare  il consenso dei cittadini e dei potenziali elettori.

Al tempo stesso i tempi premono e non si possono rinviare all’infinito le decisioni considerato che è probabile che si voti il 20 settembre. La campagna elettorale sarà breve e compressa per forza e si svolgerà, per la prima volta, in periodo estivo e feriale, con l’incognita d’una ripresa dell’infezione del coronavirus in autunno. Tutto rema contro. Lo schieramento di centrosinistra è in affanno: una situazione peggiorata dal risorgere dei contrasti strategici e ideologici del M5s a livello nazionale, dove i capibastone, compresi i fondatori Grillo e Casaleggio, sono tutti contro tutti. Sembra la rissa tra le tribù della Libia. Tutto questo influisce su una situazione di per sé compromessa a livello governativo. Sarà, per tornare alla Liguria, una settimana breve di infinito tormento. Per ora resta solo una gran confusione.