Referendum al rallentatore ma a Genova affluenza sopra la media nazionale: si vota fino alle 15
di Matteo Cantile
Seggi aperti fino alle 15 per i cinque quesiti su lavoro e cittadinanza, ieri affluenza ferma al 22% in Italia e al 29% a Genova

Prosegue fino alle 15 di oggi, lunedì 9 giugno, la votazione per i cinque referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza. La prima giornata si è chiusa con un’affluenza nazionale ferma al 22,6%, ben al di sotto della soglia necessaria per rendere valida la consultazione. La Liguria ha fatto segnare un dato leggermente più alto rispetto alla media, con Genova in testa al 29,06%, pur restando su livelli bassi.
Affluenza – Secondo i dati del Ministero dell’Interno, in Liguria gli aventi diritto sono 1.183.121, distribuiti in 1.785 sezioni. La provincia dove si è votato di più è Genova, seguita La Spezia e Savona. A Imperia l’affluenza si è fermata al 17,49%. A livello nazionale, il quesito che ha raccolto più voti è stato il primo, sul Jobs Act, con il 22,63% di schede ritirate; quello meno votato è stato il quinto, sulla cittadinanza, con il 22,37%. Per raggiungere il quorum è necessario che si rechi alle urne almeno il 50% più uno degli elettori, un valore al momento lontanissimo.
Jobs Act – Il primo quesito propone l’abrogazione del Decreto Legislativo 4 marzo 2015, n. 23, che ha introdotto il contratto a tutele crescenti per i neoassunti a tempo indeterminato. La normativa prevede un indennizzo economico in caso di licenziamento illegittimo, escludendo il reintegro automatico. In caso di abrogazione, tornerebbero in vigore le disposizioni precedenti, ossia le tutele previste dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori come modificato dalla legge Fornero.
Piccole imprese – Il secondo quesito riguarda le aziende con meno di 15 dipendenti. Attualmente, in caso di licenziamento illegittimo, è previsto un indennizzo compreso tra 6 e 14 mensilità, calcolato in base all’anzianità del lavoratore. L’abrogazione parziale dell’articolo 8 della legge 604/1966 eliminerebbe questi limiti, dando al giudice piena discrezionalità nella determinazione dell’importo.
Contratti a termine – Il terzo quesito intende modificare la disciplina dei contratti a tempo determinato. Oggi è possibile stipularli senza causale per un massimo di 12 mesi. Se il quesito fosse approvato, tornerebbe l’obbligo di indicare una motivazione già al momento della prima assunzione, come avveniva prima del Decreto Legislativo 81/2015.
Appalti – Il quarto quesito interviene sulla responsabilità del committente negli appalti e subappalti, in caso di infortuni sul lavoro. La normativa vigente limita la responsabilità ai casi di colpa diretta o violazione delle norme di sicurezza. L’abrogazione dell’articolo 26 del Decreto Legislativo 81/2008 estenderebbe la responsabilità anche in assenza di colpa, rendendola solidale.
Cittadinanza – Il quinto quesito punta ad abbreviare i tempi per l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte di stranieri extracomunitari. La legge attuale prevede dieci anni di residenza legale e continuativa; l’abrogazione della lettera f) dell’articolo 9 della legge 91/1992 ridurrebbe il requisito a cinque anni.
Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagram, su Youtube e su Facebook.
Condividi:
Altre notizie

Skymetro, il Ministero stoppa la sindaca Salis: "Nessuna proroga possibile"
12/06/2025
di R.O.