Rapporto Censis 2024, i media: tutti gli italiani guardano la Tv. Vanno forti i social mentre i giornali sono quasi spariti
di Matteo Cantile
La TV è il punto di riferimento dell'informazione e cresce sulle piattaforme digitali, calano i giornali, bene i podcast, lettura in timida ripresa
Il Rapporto Censis 2024 traccia un panorama chiaro dell’evoluzione dei consumi mediatici degli italiani. La televisione si conferma il mezzo più diffuso, con un’utenza stabile al 95,9%, mentre la carta stampata segna un ulteriore calo storico. Internet e i social network consolidano la loro centralità, mentre l’intelligenza artificiale solleva dibattiti sul futuro del lavoro e sulla regolamentazione.
Televisione in crescita - La tv tradizionale rimane il fulcro dell’informazione, con un leggero aumento degli utenti del digitale terrestre (+0,9%). Crescono anche la tv satellitare (+2,1%) e la tv via internet, come web tv e smart tv, che raggiungono il 56,1% di utenza (+3,3%). Impressionante il boom della mobile tv, che dal solo 1% del 2007 passa oggi al 33,6% degli spettatori.
Radio e podcast - La radio continua a mantenere un ruolo rilevante (78,9% degli italiani), grazie alla sinergia tra vettori analogici e digitali. Tuttavia, l’uso degli apparecchi radio tradizionali in casa cala al 45,6% (-2,4%), mentre l’autoradio si conferma stabile al 69,1%. I podcast, invece, rappresentano una nicchia in crescita, con un’utenza del 10,1%.
Crisi della stampa - La carta stampata prosegue nel suo declino: i quotidiani cartacei sono letti solo dal 22% degli italiani (-3,4% in un anno), mentre i quotidiani online calano al 30,5% (-2,5%). Anche settimanali e mensili registrano flessioni (-1,7% e -2,8% rispettivamente). La lettura di libri cartacei segna un lieve recupero al 45,8% (+3,1% in un anno), ma resta ben distante dai livelli del 2007 (-13,6%).
Giovani e social - Tra i giovani (14-29 anni), WhatsApp è l’app più usata (93%), seguita da YouTube (79,3%), Instagram (72,9%) e TikTok (56,5%). In calo Facebook (50,3%), Spotify (49,6%) e Telegram (26,3%). La tendenza evidenzia una preferenza crescente per piattaforme di contenuti visivi.
Intelligenza artificiale - I generatori di testi e immagini sono utilizzati dall’8% degli italiani, ma il 65,5% teme che possano sostituire il lavoro umano. Al contempo, il 37,4% vede nell’IA un’opportunità per liberarsi da mansioni ripetitive, mentre il 55,9% ne riconosce il potenziale nella sanità. La maggioranza (82%) chiede una regolamentazione rigorosa delle sue applicazioni.
Linguaggio e inclusività - Il 76,9% degli italiani sostiene l’adozione di regole per evitare linguaggi offensivi nei media, soprattutto su temi come aspetto fisico, religione e identità di genere. Tuttavia, il 69,3% si dichiara infastidito da chi si offende facilmente nelle conversazioni quotidiane.
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