Raid vandalico al 'Da Vinci', sottosegretario Prisco: “Nessun elemento che indichi una matrice di destra”
di Redazione
A Genova e provincia l’estrema destra è un fenomeno marginale, pochi gruppi che organizzano commemorazioni con una partecipazione ridotta
Non ci sono prove che colleghino il blitz avvenuto il 26 ottobre scorso al liceo scientifico Da Vinci di Genova a movimenti di estrema destra. Lo ha chiarito il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco rispondendo a un’interpellanza alla Camera.
«Allo stato attuale – ha spiegato Prisco – non sono emersi elementi utili a ricondurre i fatti all’azione di soggetti appartenenti a movimenti di estrema destra. La magistratura ha imposto uno stretto riserbo istruttorio».
Durante l’occupazione studentesca dell’istituto, un gruppo di persone armate di spranghe aveva fatto irruzione, danneggiando alcune strutture e lasciando scritte sui muri, tra cui una svastica.
Le indagini, condotte dalla Digos di Genova, hanno portato al sequestro di numeroso materiale documentale attualmente sottoposto ad analisi tecnico-scientifiche, e al deferimento di alcuni indagati per danneggiamento aggravato, violenza privata e porto di oggetti atti a offendere.
Il sottosegretario ha inoltre sottolineato che, secondo il prefetto di Genova, nella provincia l’attivismo dell’estrema destra è un fenomeno marginale, limitato a pochi gruppi che organizzano iniziative pubbliche in occasione di commemorazioni con una partecipazione molto ridotta.
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