Ucciso durante un Tso a Genova, assolto l'agente per legittima difesa
di Alessandro Bacci
1 min, 38 sec
Jefferson Tomalà nel giugno del 2018 era stato ucciso a Genova. I parenti: "C'è un assassino in libertà"
Il gip Silvia Carpanini ha assolto Luca Pedemonte, l'agente accusato di eccesso colposo di legittima difesa per aver sparato e ucciso Jeferson Tomalà nel corso di un Tso nel giugno 2018. Il pm Walter Cotugno aveva chiesto l'assoluzione. Fuori dal tribunale amici e parenti del giovane hanno chiesto "giustizia e verità". Il pm aveva già chiesto l'archiviazione ma il gip Franca Borzone aveva disposto l'imputazione coatta. Il difensore dell'agente, Antonio Rubino, ha chiesto il rito abbreviato.
Secondo quanto ricostruito, il giovane, si era barricato in una stanza di casa con un coltello, i familiari avevano chiesto aiuto perché minacciava di ucciderli e di suicidarsi. Era infuriato per una lite avvenuta il giorno prima con la compagna, madre della loro bimba di due mesi. Sul posto arrivarono gli uomini delle volanti che prima trattarono, poi fecero irruzione spruzzando spray al peperoncino per bloccarlo e sottoporlo a tso. Il giovane aggredì e ferì un poliziotto e Pedemonte sparò sei colpi, uccidendo Tomalà. L'agente, difeso dagli avvocati Giulia Liberti e Antonio Rubino, è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. In pratica, è stata riconosciuta la causa di giustificazione della legittima difesa.
"Non è giusto. Come si fa ad assolvere uno che ha ammazzato un ragazzo che non faceva nulla? È assurdo, è da criminali. C'è un assassino in libertà". Lo ha urlato la mamma di Jeferson Tomalà dopo l'assoluzione del poliziotto accusato di avere ucciso suo figlio durante un intervento per un trattamento sanitario obbligatorio. "Non si può fare così - ha detto il fratello - non si può permettere a un poliziotto di ammazzare qualcuno senza motivo e poi assolverlo".
"E' una tragedia umana. Non siamo contenti per l'assoluzione in sé. Comunque una persona è morta, ma anche l'agente ha vissuto il suo dramma. Ha agito come poteva e doveva, senza nessun eccesso". Lo ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi dopo la lettura della sentenza di assoluzione dell'agente che sparò al giovane Tomalà nel corso di un intervento per un Tso.
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