Psico-Natale a Genova: cibo e aspetto fisico gli aspetti più scomodi del ritrovarsi in famiglia
di R.S.
Il 57% degli italiani evita il pranzo di famiglia per non ricevere commenti sull’aspetto, il 54% modifica ciò che mangia. Il 33% evita ogni contatto natalizio
Per molti genovesi, le festività natalizie non sono solo un momento di convivialità e tradizione, ma anche una fonte di tensione emotiva. A rivelarlo è un recente studio condotto da Unobravo, servizio leader in Italia per il supporto psicologico online, che analizza come i ritrovi familiari possano trasformarsi in occasioni di ansia e disagio, soprattutto quando si toccano temi sensibili come la salute mentale.
A Genova il 40% prova ansia nel parlare di salute mentale in famiglia - Secondo l’indagine, realizzata su un campione nazionale di 1.500 adulti, il 40% dei residenti a Genova si sente in ansia nel parlare di benessere emotivo durante i ritrovi familiari. Un dato che colloca il capoluogo ligure tra le città italiane dove l’argomento resta più delicato, insieme a realtà come Catania e Verona, e subito dopo città come Salerno, Trieste e Cagliari, che guidano la classifica nazionale.
Questo risultato suggerisce come, anche in un contesto urbano considerato culturalmente vivace e aperto, il dialogo sulla salute mentale resti spesso carico di imbarazzo, timore di giudizio o incomprensione, soprattutto tra generazioni diverse.
Commenti e giudizi: perché le feste diventano stressanti - Il disagio genovese si inserisce in un quadro nazionale più ampio. Più della metà degli italiani (57%) dichiara di aver evitato riunioni di famiglia per non ricevere commenti sull’aspetto fisico, mentre il 54% afferma di modificare ciò che mangia durante le feste per evitare giudizi. Un cittadino su tre, inoltre, arriva a evitare del tutto i ritrovi familiari per proteggere la propria tranquillità.
Tra gli argomenti che generano maggiore stress a tavola ci sono il lutto e la perdita di una persona cara (55%), le questioni economiche (42%) e i pettegolezzi familiari (38%). Anche parlare di salute mentale rientra tra i temi più delicati, percepito come fonte di tensione dal 33% degli italiani.
Il punto di vista degli esperti - Secondo la dott.ssa Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta online e Direttrice Clinica di Unobravo, «le festività in famiglia possono amplificare tensioni emotive già presenti. Anche commenti nati da un interesse sincero possono essere vissuti come giudicanti, soprattutto quando riguardano il benessere psicologico, l’aspetto o le scelte di vita».
A Genova, dove il 40% delle persone prova ansia nel parlare di salute mentale, questo significa che molti preferiscono il silenzio o l’evitamento, rinunciando a condividere vissuti personali per paura di non sentirsi compresi.
Le conversazioni che aiutano a stare meglio - Nonostante le difficoltà, lo studio evidenzia anche quali siano i temi che favoriscono un clima più sereno, anche nelle famiglie genovesi. Parlare di hobby e passioni, di programmi TV, serie e film, oppure condividere ricordi e tradizioni familiari resta ciò che gli italiani trovano più piacevole durante le feste. Conversazioni leggere e inclusive che aiutano a ridurre la pressione emotiva e a rafforzare il senso di appartenenza.
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