Processo Morandi, Possetti: "La verità è un vulcano e travolgerà chi ha cercato di nasconderla"

di Marco Innocenti

1 min, 59 sec

Nonostante la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai pm, "sembra che su questa vicenda sui media nazionali sia calato il silenzio"

Processo Morandi, Possetti: "La verità è un vulcano e travolgerà chi ha cercato di nasconderla"

Con la richiesta di rinvio a giudizio dei 59 imputati, fra cui anche l'ex amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci, si è conclusa ieri la requisitoria dei pubblici ministeri nell'ambito dell'udienza preliminare del processo per il crollo di Ponte Morandi. Una richiesta ampiamente annunciata ma che ha riacceso i riflettori sul procedimento, che secondo i parenti delle vittime sta trovando poco spazio sui media nazionali. "Noi famigliari attendiamo con ansia che l’iter prosegua - scrive Egle Possetti, presidente del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi - Gli elementi gravissimi emersi, documentati in modo eccellente dalla Procura dovrebbero lasciare sbigottiti tutti i cittadini che per anni hanno rischiato la loro vita passando su queste infrastrutture, ma non solo".

"Di tutto quanto sta emergendo in questa fase - aggiunge - a livello mediatico nazionale, pare essere calato il silenzio, ci sono elementi importanti ed incontrovertibili che sono emersi, che ovviamente dovranno passare il vaglio processuale, ma gettano fin d’ora una luce enorme sulla vicenda, questa luce probabilmente viene intercettata prevalentemente dagli organi di informazione locale, la nostra sensazione è che la gravità di quanto avvenuto sia largamente sottovalutata. Quello che francamente lascia stupefatti è che molti non diano il dovuto risalto all’evoluzione di questa vicenda che è una delle grandi vergogne nazionali, non vorremmo pensare alle voci di corridoio che sussurrano che questa “scarsa attenzione sia voluta”, non vogliamo crederci come cittadini italiani".

"Forse abbiamo annoiato noi parenti con le nostre storie tristi ed i media vogliamo dare un po' di serenità a questa nazione, che già deve subire cotanta tristezza per la pandemia, può essere sia così, ma l’evoluzione della pura vicenda non può essere messa sotto traccia, non può essere nascosta, coloro che dovranno difendersi possono fare tutti gli equilibrismi come l’uomo ragno per cercare di attaccarsi ai vetri, ma la verità è un vulcano e quando uscirà in modo definitivo sarà inarrestabile e travolgerà anche tutti coloro che avranno contribuito a celarla o addomesticarla, per ora sono 59. Noi siamo fiduciosi che questo allentamento di tensione sulla vicenda sia dovuto solo ad altre emergenze, speriamo però che tutti comprendano molto bene che questa battaglia è anche una lotta di civiltà per tutti, per l’equità, per la giustizia, per il cambiamento, non dimenticatevi".