Porto di Trieste: traffici in crescita nonostante la crisi geopolitica

di Carlotta Nicoletti

1 min, 22 sec

Da gennaio a novembre 2024 movimentate oltre 54 milioni di tonnellate, con un incremento del 6,42%. Dati incoraggianti nonostante le difficoltà

Porto di Trieste: traffici in crescita nonostante la crisi geopolitica

 

Il Porto di Trieste regge l’urto della crisi internazionale. Nei primi undici mesi del 2024, lo scalo giuliano ha registrato un aumento complessivo del 6,42% nei volumi movimentati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo oltre 54 milioni di tonnellate. Un risultato notevole in un contesto segnato dalle tensioni geopolitiche legate al Mar Rosso e dalla recessione economica tedesca, come riporta Ferpress. 

Rinfuse liquide al vertice

Settore energetico – La crescita è trainata dal comparto delle rinfuse liquide, che segna un aumento del 9,74% e supera i 37,6 milioni di tonnellate.

Container – Anche il traffico container mostra resilienza: i TEU pieni crescono del 3,75%, mentre quelli vuoti calano dell’11,90%. In totale, i container movimentati sono quasi in linea con il 2023 (-1,12%).

Flessioni e recuperi

Rinfuse solide – Il settore registra un forte calo (-72,64%) a causa della crisi siderurgica, ma si distingue il dato positivo dei cereali (+5,69%).

Traffico ferroviario – Con 7.261 treni operati (-12,47%), il risultato risente dei cantieri ferroviari nel retroterra, anche se il network intermodale del sistema, come l’Interporto di Cervignano, registra una crescita del 19,96%.

Crescita crocieristica e nuovi servizi

Passeggeri – Il traffico crocieristico supera i 500.000 passeggeri (+9%), confermando l’attrattività del terminal triestino.

RO-RO – Le toccate delle autostrade del mare aumentano del 7,22%, grazie all’introduzione di nuove linee, sebbene le unità transitate siano in leggero calo (-1,79%).

Commenti e prospettive

Il commissario straordinario Vittorio Torbianelli ha dichiarato: “Un’annata positiva, considerato il contesto. I nuovi servizi RO-RO e l’aumento delle giornate lavorate in banchina sono segnali incoraggianti. A gennaio 2025 avremo i dati definitivi e rifletteremo sulle sfide future.”

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