Porto di Genova, l’ammiraglio Seno: “Servono visione internazionale e infrastrutture per la competitività”
di Carlotta Nicoletti
“La nuova diga foranea renderà il porto più attrattivo e competitivo, superando il divario tra il gigantismo navale e il nanismo infrastrutturale”
Genova deve rafforzare la sua vocazione internazionale per restare competitiva nel panorama portuale globale. Lo ha sottolineato l’ammiraglio Massimo Seno, commissario straordinario del porto di Genova, a margine di LetExpo 2025 a Verona, evidenziando come la città sia strategicamente posizionata vicino ai mercati europei più dinamici e al passaggio chiave di Gibilterra. Tuttavia, le tensioni geopolitiche, il protezionismo e la transizione energetica impongono un cambio di mentalità per garantire attrattività e sviluppo.
Infrastrutture – La chiave per la crescita
Per rispondere alle sfide globali, è necessario investire in opere fisiche che migliorino l’accessibilità marittima e la movimentazione delle merci. “Genova è un esempio concreto: la nuova diga foranea renderà il porto più attrattivo e competitivo, superando il divario tra il gigantismo navale e il nanismo infrastrutturale”, ha affermato Seno.
Digitalizzazione – Snellire i processi
Accanto alle opere fisiche, il porto punta sulla digitalizzazione per ridurre i tempi di ingresso e uscita dei mezzi e migliorare il rapporto tra imprese e autorità portuali. “Lo Sportello Unico Amministrativo sarà fondamentale per semplificare le procedure e dialogare in modo più efficiente con la pubblica amministrazione”.
Impatto sulla città – Un equilibrio necessario
Seno riconosce che i lavori in corso possano creare disagi temporanei alla città e al traffico, ma li considera inevitabili per la crescita. “Gli interventi possono causare difficoltà, ma sono essenziali per il futuro del porto e dell’economia locale”.
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