Porto della Spezia, presentato il progetto della Comunità Energetica Rinnovabile
di Simone Galdi
L’AdSP del Mar Ligure Orientale ha illustrato agli operatori i vantaggi ambientali ed economici della futura CER portuale

L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale ha lanciato il progetto per la costituzione della Comunità Energetica Rinnovabile del porto della Spezia, puntando su sostenibilità, inclusione e competitività ambientale come leve strategiche per lo sviluppo dello scalo.
Evento pubblico – Il progetto è stato presentato venerdì 23 maggio durante l’incontro “La Comunità Energetica Rinnovabile (CER) del porto della Spezia: progetto e strategie”. Alla presenza di operatori, Capitaneria di Porto e Agenzia delle Dogane, i lavori sono stati aperti dal Commissario Straordinario dell’AdSP, Federica Montaresi, affiancata dalla vicesindaco della Spezia, on. Maria Grazia Frija. L’obiettivo è costruire una comunità energetica attorno al porto, capace di produrre, condividere e consumare energia in modo collaborativo.
Ruolo strategico – “Il porto della Spezia può giocare un ruolo importante, integrando l’iniziativa e l’opportunità della CER nella propria politica ambientale volta ad armonizzare e valorizzare il rapporto tra porto e città”, ha spiegato Montaresi. L’intenzione è coinvolgere anche il Comune di Santo Stefano di Magra, sede del retroporto. Il progetto si inserisce all’interno di una più ampia visione strategica che punta a rendere il sistema portuale un attore attivo della transizione ecologica.
Benefici attesi – Il modello illustrato da Federico Filesi, Responsabile Servizi di Interesse Economico Generale dell’AdSP, prevede la partecipazione sia di soggetti pubblici sia privati. Gli utenti portuali potranno aderire come semplici consumatori, beneficiando delle agevolazioni previste dalla normativa, oppure come produttori, ad esempio installando impianti fotovoltaici. In questo caso, l’appartenenza alla comunità energetica garantisce incentivi aggiuntivi.
Modello organizzativo – Il funzionamento della CER è stato descritto in dettaglio da Stefano Monticelli, CEO di E2.0 S.r.l. e partner di Leganet S.r.l. La struttura prevede un’organizzazione flessibile, capace di adattarsi alle esigenze del contesto portuale e di favorire l’integrazione tra i diversi attori coinvolti. Il principio fondante è quello della condivisione, che valorizza l’autoproduzione e l’uso razionale dell’energia a livello locale.
Prossimi passi – L’AdSP ha già predisposto un modello tecnico e giuridico per la CER portuale. La fase attuale prevede il coinvolgimento degli operatori interessati per raccogliere le prime adesioni e avviare formalmente la costituzione della comunità. L’iniziativa si inserisce in un contesto normativo favorevole e potrebbe contribuire, secondo l’ente, a rafforzare la competitività dello scalo ligure anche in ambito internazionale grazie alle performance ambientali.
Porto e comunità – La filosofia alla base della CER si rifà al concetto di porto come comunità. “La CER si basa sul concetto di comunità, e funziona solo se si costruisce una sinergia forte con gli operatori, proprio come stiamo facendo in tutte le nostre iniziative”, ha sottolineato Montaresi. L’iniziativa si propone come un laboratorio concreto di transizione energetica, in cui sostenibilità e sviluppo industriale procedono in parallelo.
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