Ponte Pagliari: "Attendiamo il dissequestro dell’area per procedere alla rimozione"
di Redazione
Il presidente dell’AdSP, Mario Sommariva, fa il punto della situazione
Le operazioni di rimozione del ponte di Pagliari, crollato lo scorso 12 maggio a La Spezia, dureranno all’incirca due giorni. Al momento però gli investigatori, diretti dal procuratore capo Antonio Patrono e dal sostituto Claudia Merlino, stanno lavorando ad un dossier per avere una ricostruzione preliminare delle cause del collasso. Fino al dissequestro dell’area dunque rimane tutto fermo. Fondamentali per avere una ricostruzione chiara sono le telecamere di videosorveglianza dei cantieri che hanno immortalano il momento esatto del crollo. Tra le ipotesi più accreditate c’è la possibilità che il ponte sia crollato a causa del cedimento improvviso di uno dei due supporti laterali.
"Le operazioni di rimozione sono condizionate dai tempi della Procura rispetto alla perizia e all’incidente probatorio - spiega Mario Sommariva, presidente dell’AdSP - Attendiamo quindi i tempi di questi procedimenti per poi poter avere il dissequestro dell’area e procedere alla rimozione secondo un progetto che è stato già valutato dal perito".
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