Ponte Morandi, consiglio comunale senza sorprese
di Paolo Lingua
2 min, 52 sec
Il Punto di Paolo Lingua
Non è stato travolgente, né particolarmente teso sul piano delle argomentazioni, il consiglio comunale monografico di oggi pomeriggio. Anche il sindaco Marco Bucci, che per la vicenda del ponte Morandi è commissario straordinario con speciali poteri, non ha rivolato importanti novità.
Che cosa è emerso alla fin dei conti? Che – e questo è logico – non è possibile escludere, per certi casi, sentiti tutti i controlli tecnici, l’impiego dell’esplosivo per la demolizione di alcune parti del ponte. Che, e anche questo è ovvio, che i controlli indifesa della salute dei cittadini e dei lavoratori, sono la prima e unica preoccupazione, prevalente su qualunque altro tema. Che l’urgenza di ricostruire e di far tornare i servizi come prima è l’altro punto fermo da non derogare. Che si deve agire con assoluto pragmatismo, se necessario avendo il coraggio di cambiare impostazioni precedentemente assunte, quando fatti precisi lo esigono. Infine si è ribadito, sia pure con qualche “mugugno”, che il sistema del commissariamento è utile e garantisce l’esecuzione rapida dei lavori scavalcando un sistema italico delle mille e mille leggine burocratiche che pare inventato apposta più per frenare che per accelerare. Il commissario (in Italia ce ne vorrebbero di più in tante circostanze) non è affatto antidemocratico. Onestamente, il dibattito sul caso del ponte Morandi, la vicenda più importante e delicata che la città sta vivendo, meritava forse un livello di dibattito più alto e di maggior respiro. Ma se la maggioranza, salvo casi sporadici, si è adeguata alla linea del sindaco, forse l’opposizione poteva tirar fuori qualche “do di petto” che non fosse un tornare a ogni istante sul tema dell’amianto. Tra l’altro è stato verificato dalle rilevazioni ufficiali sullo stato dell’aria che su 32 rilevazioni solo una ha dato l’esito di 0,1, mentre la soglia di rischio è 0,6. Ovviamente non è detto che la percentuale sia la stessa all’interno delle strutture di cemento e calcestruzzo.
Infatti, a questo proposito, sono previsti nei prossimi giorni oltre 300 carotaggi. La situazione sembra ormai cristallizzata. Ci sarà un ritardo delle demolizioni senza esplosivo di almeno una settimana mentre verranno sistemate le maxi gru fatte venire appositamente e si metterà a punto l’ipotesi di impiego delle microcariche. Inoltre si attendono provvedimenti ulteriori di sicurezza per l’ultimo passaggio degli ex residenti negli appartamenti di cui è prevista la demolizione al fine di recuperare gli ultimi oggetti personali. E’ molto probabile che si vada avanti sono alla fine del mese, mentre, anche a livello ministeriale, si stanno mettendo a punto le modifiche e le possibili correzioni del progetto specifico della ricostruzione del ponte. Si discute sulla base del “disegno” iniziale di Renzo Piano su come collocare i piloni di sostegno ed eventualmente quanti mantenerne nel progetto. Sembra inoltre che sia quasi certo che, proprio per evitare lesioni o vibrazioni delle struttura quando sarà poi in funzione, si ritenga di porre limiti di velocità per il transito sul ponte (si ipotizza 80 km all’ora), considerato che in passato gli eccessi di velocità di mezzi privati ma in particolare di grossi autoarticolati possano aver contribuito ai danni alla struttura e a certe erosioni. In questa linea il sindaco Bucci ha ribadito che rispetto ai principi a cui si è fatto affidamento al momento del decollo del sistema commissariale non è sua intenzione tornare indietro. In parole povere, il motto sarebbe: rispettare la salute e la sicurezza, ma comunque procedere nei tempi più rapidi possibili. E forse non ci sono davvero altre strade. Genova non può vivere troppo a lungo con una ferita aperta.
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