Pompe di calore: motore della transizione energetica e leva per efficienza e competitività
di R.S.
Oltre la metà dei consumi energetici italiani è destinata alla produzione di calore, sia per il riscaldamento che per i processi industriali. Questo dato evidenzia l’importanza strategica delle pompe di calore, non solo per la transizione ecologica, ma anche per la politica energetica nazionale.
Le pompe di calore offrono alta efficienza energetica e, a livello locale, emissioni inquinanti praticamente nulle. Ma il loro ruolo va oltre: favoriscono la riduzione del fabbisogno di energia primaria, spingono l’elettrificazione e consentono a cittadini e imprese di partecipare al mercato dei servizi della rete elettrica. In pratica, chi riesce a modulare i propri consumi in base alle esigenze della rete può ottenere una remunerazione economica, contribuendo a un sistema più flessibile e sostenibile. Le stime indicano che, a regime, questo potenziale potrebbe rappresentare una quota significativa della bolletta elettrica.
In Italia il mercato delle pompe di calore cresce in modo costante, soprattutto nel settore residenziale di media taglia e nella produzione di calore per processi industriali. La filiera industriale europea, e in particolare quella italiana, vanta solide basi produttive, con previsioni di crescita degli investimenti di circa il 30% nei prossimi due anni.
In sintesi, le pompe di calore non sono solo una tecnologia “green”: sono un fattore abilitante per efficienza, sostenibilità, competitività e maggiore indipendenza energetica del Paese.
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