La polemica sui danni provocati nei giorni scorsi dal maltempo

di Paolo Lingua

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La polemica sui danni provocati nei giorni scorsi dal maltempo

E’ scoppiata oggi una dura polemica tra gli enti locali della Liguria, sorretti però dall’ Anci, contro il Governo per gli stanziamenti per intervenire contro i danni del maltempo nella Regione.  Per la Regione Liguria, il Comune di Genova e per la valutazione dell’Anci i danni sono valutabili attorno ai 110 milioni di euro. Ma, per adesso, dal Governo non arriveranno in Liguria più di 49 milioni. Vale a dire un po’ meno della metà.

Una decisione romana che ha irritato il presidente della Regione Giovanni Toti che ha avuto uno scatto polemico nei confronti del Governo, seguito però dall’on. Edoardo Rixi della Lega che ha messo a punto la pesante differenza tra il danno reale e l’intervento dell’esecutivo. Il sindaco di Genova Marco Bucci, anche lui con tono seccato,  ha detto “torneremo alla carica”, concedendo al Governo di “non avere capito bene” la consistenza dei danni reali subiti dal territorio. “Ci daremo da fare per far cambiare idea al Governo” ha commentato Bucci.

In effetti le cifre già stanziate a livello locale non sono lontane da quanto ha deciso il governo per la Liguria. Il che fa capire il “buco” che c’è tra le due valutazioni. Ma la posizione degli enti locali, che potrebbe anche essere capita come esigenza di coprire i danni reali e rilanciare le situazioni più critiche, è suffragata dall’Anci, l’associazione che riunisce i Comuni del territorio. Un documento dell’Anci afferma che di fronte alla crisi d’un territorio fragile come quello della Liguria “non si può rispondere con una manciata di monetine”. Per cui si chiede con durezza una “revisione della somma stanziata” e  una “radicale ristrutturazione del fondo di solidarietà comunale”. Secondo l’Anci si deve bloccare una vecchia politica amministrativa seco0ndo la quale si scaricano le spese quasi esclusivamente sui Comuni,  sulla base di un ragionamento contabile “cervellotico e farraginoso”.

Il Governo è stato difeso dal capogruppo in Regione, Giovanni Lunardon che parla di “strumentalizzazione” degli enti locali, evidentemente in vista delle elezioni. Per Lunardon le prime valutazioni di contabilità pubblica sono sottoponibili a revisioni e aggiustamenti nei prossimi mesi. La polemica comunque divampa ed è destinata a continuare divampare. D’altro canto, siamo ormai alla vigilia della polemica elettorale in crescendo.

Per il rinnovo della Regione e di alcuni comuni da non sottovalutare, l’appuntamento alle urne è atteso al prossimo maggio, in coda al rinnovo dell’Emilia e della Calabria, oltre che di alcuni  comuni di primaria importanza. La posta in gioco è molto alta ed è legata – salvo catastrofi precedenti – al rinnovo degli enti locali. Ma il voto negli enti locali è importante perché influirà, non cessiamo di ripeterlo, sulle sorti del Governo che, proprio in questi giorni, per la vicenda del Mes, che forse è più strumentale che sostanziale, ma che mette in evidenza i contrasti in corso tra gli alleati.

La polemica più dura è quella tra Pd e M5s, anche perché il premier Conte si sta avvicinando ai “democratici”, allontanandosi dai grillini che pure erano stati i suoi padri politici al momento del precedente governo con la Lega. La potenziale crisi oscilla tra i contrasti sulla politica europea e l’attesa, sempre più incalzante, sul voto in Emilia, considerato un banco di prova generale dei rapporti di forza, mentre, sempre per restare tra gli alleati di governo, il movimento di Renzi sembra sempre più vicino alla rottura. Anche in questa chiave le problematiche, che poi sono assai concrete e più economiche che politica, che riguardano la grave situazione della Liguria, finiscono per essere connesse ai contrasti  politici nazio0nali, mentre, se si resta a sinistra, sembrano sempre più sfilacciate le possibili alleanze per le prove elettorali amministrative. La radiografia dell’Italia sembra evidenziare, su tutti i fronti, più debolezza che forza.