Piciocchi e Salis si sfidano alla Sala Cap, primo confronto sui temi chiave della città

di Matteo Cantile

3 min, 54 sec

A confronto, insieme agli altri, i due candidati accreditati di maggiori chance: scuola, disabilità, sport, mare, trasporti, nomine pubbliche e trasparenza

Piciocchi e Salis si sfidano alla Sala Cap, primo confronto sui temi chiave della città

Si è tenuto alla Sala Cap di via Albertazzi il primo dibattito della campagna elettorale che ha messo a confronto diretto i due principali candidati a sindaco di Genova, Pietro Piciocchi e Silvia Salis. L’incontro, organizzato dall’associazione Genova Inclusiva, ha previsto tre domande poste dagli organizzatori e altre estratte a sorte tra quelle presentate dal pubblico. Ogni partecipante aveva tre minuti per rispondere. Presenti anche Raffaella Gualco, Antonella Marras e Cinzia Ronzitti, ma l’attenzione si è inevitabilmente concentrata su Piciocchi e Salis, candidati con le maggiori possibilità di successo al primo vero faccia a faccia.

Scuola e disabilità – La prima domanda, posta da Marco Macrì di Genova Inclusiva, ha riguardato l’edilizia scolastica e l’inclusione degli studenti disabili. Pietro Piciocchi ha definito il tema “centrale” e ha ricordato gli interventi effettuati, tra cui la rimozione di barriere architettoniche in edifici scolastici come l’istituto di Teglia. “Con il Pnrr siamo intervenuti soprattutto sull’antisismica, in qualche caso anche sulle barriere architettoniche. Ma serve di più e interloquiremo con il governo per finanziamenti dedicati”. Ha poi rivendicato il potenziamento dei servizi: “Abbiamo triplicato i costi per la presa in carico dei bambini con disabilità, da 4 a 12 milioni. Ho chiesto al ministro Zangrillo di rimuovere il tetto di spesa per l’assunzione di personale. Noi, a differenza di altri comuni come Roma e Milano, non abbiamo ridotto di un’ora il sostegno scolastico”. Silvia Salis ha risposto sottolineando la necessità di “mettere al centro il progetto di vita delle persone”, e ha aggiunto: “Il problema Osa è stato centrale nel dibattito. Sono figlia di un’assistente sociale e lo conosco bene. Serve un rapporto strutturato con queste figure, che sono sottopagate e abbandonano il servizio. Non deve più succedere”. Ha poi parlato della necessità di mezzi attrezzati con personale formato per il trasporto scolastico, di co-progettazione e di riforma dei municipi per rendere più efficiente l’intervento del Comune.

Sport e accesso al mare – Sul diritto allo sport e all’accesso al mare per tutti, Piciocchi ha ricordato l’attività svolta con la consulta dei disabili per aumentare il numero delle spiagge attrezzate, citando Capo Marina e Voltri come esempi. “Abbiamo ricevuto riscontri positivi. Anche sull’impiantistica sportiva – come Palasport e mercato di corso Sardegna – stiamo lavorando per una programmazione inclusiva”. Salis ha risposto che “il mare è un diritto e deve essere accessibile e gratuito” e ha espresso preoccupazione per il destino della spiaggia di Voltri. Ha aggiunto: “Lo sport è uno strumento di emancipazione, soprattutto per i bambini disabili. Gli impianti sono vecchi e non inclusivi. Dove stanno bene loro, stanno bene tutti. Le società sportive sono poche e spesso non attrezzate con istruttori adeguati: bisogna collaborare col comitato paralimpico e sostenere le realtà esistenti”.

Trasporti e salute – Alla domanda sul trasporto dei disabili, Piciocchi ha rivendicato l’attenzione dell’amministrazione: “Avevamo un assessore alla salute - nonostante l’ironia delle opposizioni- e lo nominerò ancora. Serve un raccordo con Regione e Asl. L’aumento delle richieste per i servizi legati alla legge 104 richiede una risposta unitaria. Serve l’interlocuzione con il governo per la definizione dei Lep e il rispetto dei Lea”. Salis ha risposto che “i ritardi nelle terapie riabilitative causano danni gravi”. Ha promesso che “il Comune farà regia e pressione politica verso Ministero e Regione. Non ho la bacchetta magica, ma da sindaca mi assumerò la responsabilità come tutrice della salute pubblica”.

Nomine e appalti – Alla domanda del pubblico su terzietà nelle nomine e appalti, Salis ha risposto: “Le leggi ci sono e vanno rispettate. Serve minimizzare i subappalti e rifiutare il massimo ribasso. I municipi possono fungere da controllo. Legalità, trasparenza e competenza devono guidare ogni scelta”. Ha poi ammesso: “È difficile essere totalmente terzi. La politica deve scegliere figure riferibili all’area di governo, ma devono essere competenti”. Piciocchi ha difeso il lavoro degli uffici: “Ringrazio i dipendenti della stazione appaltante: nel 2024 abbiamo bandito 120 gare e solo due sono state annullate. Abbiamo un confronto regolare con i sindacati e sui subappalti abbiamo avuto una sola anomalia. Nessun appalto è stato assegnato al massimo ribasso. Le nomine avvengono dopo avvisi pubblici e, nei casi in cui la legge lo consente, scelgo sulla base delle competenze, che restano la priorità”.

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