Piciocchi a Telenord: "L’analisi della sconfitta deve includere anche i nostri errori. Credo il centrodestra vada rifondato su basi nuove"

di Carlotta Nicoletti - Matteo Cantile - Stefano Rissetto

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"Il centrodestra ha vinto in passato sulle macerie dell'amministrazione Doria e sull’incapacità della sinistra di offrire alternative credibili"

Pietro Piciocchi, ex vicesindaco e candidato del centrodestra, ha offerto a Telenord, ospite di Incontri Genova Italia, una riflessione articolata sulla sconfitta elettorale a Genova.

Riconosce il forte radicamento della sinistra nella città e ammette che, pur avendo mantenuto i propri voti, il centrodestra è stato penalizzato da una maggiore affluenza favorevole agli avversari. Piciocchi rifiuta l'idea che la sconfitta sia dovuta a un problema di comunicazione e sottolinea la necessità di una rifondazione credibile del centrodestra, basata su contenuti reali e su un progetto civico strutturato. Critica l’assenza di un’identità forte e collettiva durante la campagna e riconosce la capacità del centrosinistra di unire sia l’elettorato radicale sia quello moderato. Avanza un’autocritica per l’approccio forse troppo tecnocratico o distante dalla sensibilità cittadina e segnala come, a suo avviso, il ritorno dell’ideologia possa essere un pericolo amministrativo se non bilanciato dal pragmatismo. Infine, si dice incerto sul proprio futuro politico ma sereno, ribadendo la sua volontà di continuare a contribuire al bene pubblico anche al di fuori della politica istituzionale.

"Una riunione di coalizione per un'analisi comune non si è ancora svolta. Io sto facendo le mie analisi e naturalmente ho le mie idee. Penso in generale che questa è una città che ha un fortissimo radicamento a sinistra."
"Il centrodestra ha sostanzialmente tenuto i suoi voti... Il dato dell'affluenza ha premiato il centrosinistra."
"Il centrodestra ha vinto in passato sulle macerie dell'amministrazione Doria e sull’incapacità della sinistra di offrire alternative credibili."
"L’analisi della sconfitta deve includere anche i nostri errori. Credo che il centrodestra vada rifondato su basi nuove e più credibili.
"Dire che è stata colpa della comunicazione è una semplificazione. Penso che ci sia stata oggettivamente una voglia di cambiamento."
"Sono molto orgoglioso di quello che ha fatto il centrodestra in questa città. La nostra sarà un’amministrazione ricordata per aver rimesso in moto Genova."
"Forse la percezione di un centrodestra privo di un progetto forte di città ha influito. Io ci ho creduto moltissimo."
"Bisogna anche domandarsi quanto ognuno abbia corso per sé stesso e quanto per il progetto collettivo."
"Noi abbiamo portato risorse e avviato progetti, ma forse abbiamo avuto poca sensibilità sui tempi di crescita della città."
"Siamo stati dei grandi visionari in una città che in larga parte è ancora priva di visione."
"Mi spaventa un approccio ideologico e propagandistico. L’amministrazione richiede pragmatismo."
"Credevo che la linea ideologica non avrebbe pagato, invece ha funzionato per la candidata del centrosinistra."
"Sarà interessante capire ora quale sarà la visione politica della nuova sindaca Silvia Salis.
"Il futuro del centrodestra e della città passa per il civismo. Ma deve esserci un vero progetto civico, non solo un candidato."
"Non possiamo fondare tutto solo sulle leadership. Servono contenuti: cultura, sociale, accoglienza, istruzione."
"Deciderò nei prossimi venti giorni se entrare in Consiglio. Ho maturato competenze importanti, voglio restare al servizio del pubblico."
"Sono sereno. Ho ricevuto grande solidarietà. Ho un lavoro e non dipendo dalla politica."

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