Piazza della Vittoria saluta la chiusura della campagna di Silvia Salis: "O vinciamo o perde Genova"

di Roli

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"È stata una campagna elettorale veramente emozionante, sono stati più di cento giorni di contatto con tutta la città. Un onore ascoltare le storie dei genovesi"

Piazza della Vittoria saluta la chiusura della campagna di Silvia Salis: "O vinciamo o perde Genova"

"O vinciamo o perde Genova": è questo il messaggio lanciato da Silvia Salis in una Piazza della Vittoria che ha visto accorrere una folla di militanti e sostenitori per la chiusura della campagna elettorale della candidata del centrosinistra. All'appuntamento delle 19 hanno risposto presente centinaia di curiosi, simpatizzanti ed elettori con bandiere di tutti i partiti del campo larghissimo: Alleanza Verdi e Sinistra, Azione, Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. "È stata una campagna elettorale veramente emozionante, sono stati più di cento giorni di contatto con tutta la città - ha dichiarato la candidata prima di salire sul palco -. È stato un onore ascoltare le storie, i temi, le richieste delle genovesi e dei genovesi. Un’esperienza che ricorderò per tutta la vita". Il messaggio per gli indecisi è quello di "andare sempre a votare, scegliere, anche scheda bianca", quello che vuole trasmettere sul palco ai suoi sostenitori invece è "voglia di fare, di speranza, di futuro, di rinascita, di impegno, correttezza e trasparenza".

"Tantissimi momenti emozionanti - racconta Salis -. Qualche giorno fa sono stata al Cep. Ho guardato i volti delle tante persone, giustamente in quel quartiere non partecipavano più agli eventi politici. Gli ho detto ‘sono decenni che le persone vengono a promettervi delle cose, io mi vergogno di promettervi qualsiasi cosa. Vi prometto che farò in modo che vi accorgerete che è cambiata l’amministrazione e spero di fare in modo che voi possiate tornare a votare tra 5 anni'".

Sul palco - "Genova è la squadra che noi vogliamo - dichiara sul palco tra gli applausi -. Genova è la squadra che ci rappresenta. Ed è la forza che sento alle mie spalle. Queste elezioni non sono importanti perché dobbiamo vincere. Queste elezioni sono importanti perché qui o vinciamo queste elezioni o perde Genova. E noi non ce lo possiamo permettere per nessun motivo al mondo. Mi sono chiesta tante volte cosa vuol dire essere una sindaca, cosa si aspetta da questa città dalla sindaca di Genova. Il significato di sindaca deriva dal greco, vuol dire patrocinare, in qualche modo rappresentare, rispondere. E questo voglio essere. Voglio essere una sindaca che ci mette la faccia, che dà delle risposte a delle domande che non saranno sempre belle, che non saranno sempre facili, che non mi metteranno sempre nella posizione di avere una risposta pronta. Ma io e questa squadra che è pronta a sostenere e rappresentare questa città vi daremo quelle risposte. Essere una sindaca vuol dire servire questa città".

Bucci - Dal palco Silvia Salis lancia frecciate non all'avversario Pietro Piciocchi ma all'ex sindaco Marco Bucci, ora presidente di Regione che è stato parte integrante della campagna elettorale. "Essere una sindaca vuol dire rappresentare la città con onore. Non vuol dire comandarla. Una sindaca non è una comandante, non è una doge di questa città. Avete capito di chi parlo? Questa città è stufa di essere comandata, è stufa di avere risposte che non arrivano, di chiedere e di non ottenere, di non essere vista, di non essere sentita, di vedere un potere che con arroganza cala dall'alto le informazioni, le cose, i progetti, i cantieri, che distrugge la quotidianità delle persone senza neanche informarle prima che questo sarebbe successo. Basta di chi vuole comandare questa città come il doge o il comandante o il commissario. Basta a chi lascia per mesi il suo vice a comandare una città continuando a comandare sia la regione che il comune".

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