Piano per Ex Ilva, i sindacati chiedono garanzie sul destino dei lavoratori
di F.S.
Presentata ieri la prima bozza per il rilancio di Acciaierie d'Italia dal Ministero del made in Italy
Il Governo ha presentato ai sindacati una prima bozza di piano - anzi due - per quanto riguarda il rilancio dell'attività siderurgica per gli stabilimenti di Ex Ilva, in particolare per quelli di Taranto e Genova
Si legge nella nota pubblicata ieri dal Ministero del Made in italy, in seguito a un primo incontro tra il ministro Adolfo Urso, i sindacati e le istituzioni locali: "Al fine di garantire la continuità operativa di tutti i siti produttivi di Acciaierie d’Italia, tutelare i livelli occupazionali e rispondere alle esigenze del mercato nazionale ed europeo - si legge nelle 34 pagine del nuovo Piano di decarbonizzazione - è necessario garantire una produzione fino a 8 milioni di tonnellate annue di acciaio».
Il piano 'A' prevede la costruzione di tre forni elettrici presso il sito di Taranto, per una capacità produttiva complessiva di 6 milioni di tonnellate annue, e un forno elettrico presso lo stabilimento di Genova, con una capacità di circa 2 milioni di tonnellate annue. È prevista inoltre la realizzazione di fino a quattro impianti per il preridotto (dri) necessario ad alimentare i forni elettrici di Taranto e Genova.
FIM CISL - «Chiediamo di governare la transizione»,ha detto il leader della Fim Cisl,Ferdinando Uliano “È stato presentato un piano di decarbonizzazione in 7/8 anni che prevede un graduale spegnimento dei vecchi alti forni di Taranto ed in parallelo l’accensione di tre forni elettrici a Taranto e uno a Genova. Per quello che riguarda Genova come FIM-CISL accogliamo la notizia con piacere e ci è stato comunicato che ci sarà sicuramente un innalzamento del livello occupazionale nel sito genovese. Resta alta l’attenzione sul piano generale del gruppo per quello che riguarda i numeri degli addetti al termine della decarbonizzazione. Ed è previsto anche un laminatoio a caldo”, spiega Luca Pasquetti, delegato RSU Fim Cisl Liguria presente all’incontro a Roma
Il segretario della Fiom Cgil, Michele De Palma, chiede che sia «una società a capitale di maggioranza pubblico a gestire la decarbonizzazione» e rileva come «la bozza del piano» sia «senza neppure una cifra sul piano occupazionale».
«Chiediamo che ci siano le garanzie per quanto riguarda il destino dei lavoratori - ha avvisato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella - A governo ed enti locali spetta scegliere la tecnologia, qualunque sarà per noi dovrà garantire l’assenza di esuberi».
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