Petrolio nel Polcevera, chiusa l'inchiesta: cinque indagati alla Iplom
di Fabio Canessa
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Quattro per inquinamento ambientale colposo e uno per falsità ideologica
Il pubblico ministero Walter Cotugno ha chiuso le indagini sulla rottura di una conduttura della raffineria Iplom che, nell'aprile 2016, portò allo sversamento nel torrente Polcevera di circa 600 metri cubi di greggio. Sono cinque le persone indagate (quattro per inquinamento ambientale colposo e una per falsità ideologica), oltre alla società come responsabile amministrativa.
Secondo la procura, il direttore della raffineria Vincenzo Columbo, il responsabile del servizio manutenzioni e costruzioni Giovanni Ardossi, il responsabile del servizio meccanica civile servizi generali Alessandro Speranza e Nicola Ghiglione, responsabile del servizio movimentazioni spedizioni omisero di fare gli interventi necessari per la riparazione e manutenzione dell'oleodotto.
Inoltre, sempre secondo l'accusa, omisero di fermare l'esercizio non più in sicurezza viste le gravi carenze strutturali riscontrate e provocavano la rottura dell'oleodotto con il conseguente sversamento "con grave e significativa compromissione delle diverse matrici ambientali interessate (terreno, corsi d'acqua, mare e litorale).
Indagato anche Maurizio Locarno, ingegnere, perché avrebbe certificato falsamente l'idoneità dell'oleodotto. La procura aveva sequestrato l'impianto e concesso il dissequestro dietro il versamento di una cauzione di tre milioni di euro a garanzia dei lavori di messa in sicurezza e la bonifica dei luoghi inquinati.
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