Petrolio e biofuels, cresce la disputa sulle nuove regole per le importazioni negli Stati Uniti
di Andy Woodrook
Il governo americano valuta un taglio agli incentivi per i biocarburanti importati, spaccando il fronte di agricoltori e raffinatori
L’American Petroleum Institute si unisce alle critiche contro la proposta dell’Agenzia per la protezione ambientale (EPA) di dimezzare i crediti per i biocarburanti importati. La misura, ancora in discussione, divide la Casa Bianca tra la pressione degli agricoltori e quella dei raffinatori, entrambi settori politicamente vicini al presidente Donald Trump.
La proposta – L’agenzia federale ha avanzato a giugno un piano che prevede l’assegnazione di crediti rinnovabili scambiabili, i cosiddetti RIN, in misura dimezzata ai biocarburanti e alle materie prime importate rispetto a quelle di produzione nazionale. Il provvedimento, che potrebbe entrare in vigore entro la fine dell’anno, avrebbe un impatto rilevante sul biodiesel, un segmento che dipende in parte dalle importazioni per soddisfare i requisiti federali.
La normativa – La Renewable Fuel Standard impone ai raffinatori di miscelare miliardi di galloni di biocarburanti nel mercato o, in alternativa, acquistare RIN da chi lo fa per dimostrare la conformità. I produttori agricoli, in particolare i coltivatori di soia del Midwest, hanno accolto positivamente la proposta, sostenendo che la normativa sia stata concepita per favorire la produzione interna e che mercati come quello cinese abbiano saturato l’offerta con forniture a basso costo.
Critiche dell’industria petrolifera – Secondo l’American Petroleum Institute, gli Stati Uniti non dispongono di materie prime sufficienti per rispettare le quote senza ricorrere alle importazioni, con il rischio di comprimere un mercato interno già sotto pressione e far salire i prezzi. “Così com’è, la proposta è impraticabile e avrebbe effetti dannosi sull’intero programma RFS, oltre a poter spingere verso l’alto i costi del carburante”, si legge in una lettera inviata giovedì all’EPA e visionata da Reuters. L’API chiede l’eliminazione completa della misura e ne mette in dubbio la legittimità, lasciando intendere di essere pronta a un’azione legale.
Divisioni interne – Fino a pochi mesi fa, raffinatori e agricoltori si erano trovati d’accordo sulla necessità di aumentare le quote federali per il biodiesel. Tuttavia, la svolta sulle importazioni ha colto di sorpresa entrambi i settori, creando fratture anche all’interno delle stesse associazioni di categoria. La Clean Fuels Alliance America, gruppo rappresentativo del biodiesel, ha sottolineato in un documento all’EPA che “non vi è consenso tra i nostri membri sulla riduzione del valore dei RIN per i carburanti prodotti a livello nazionale a partire da materie prime estere”.
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