Pacco di Natale per detenuto del carcere di Marassi: ma era imbottito di droga
di Filippo Serio
I sindacati: "In Italia, un detenuto su tre ha problemi legati alla droga"
Hanno spedito un pacco per l’amico detenuto a Marassi all’interno del quale un dolce natalizio era farcito di hashish, eroina e cocaina.
A dare la notizia è il segretario regionale del sindacato autonomo polizia penitenziaria Vincenzo Tristaino: "“Durante le fasi di controllo dei pacchi destinati alla popolazione detenuta, il personale di Polizia Penitenziaria si è subito resa conto dell’illecito, bloccando nell’immediatezza l’ingresso del pacco ed attivando subito gli accertamenti utili all’identificazione del mittente
Non è il primo episodio di questo genere. Tristaino aggiunge che “Spesso il personale di Polizia si trova difronte a tali escamotage per l’occultamento di stupefacenti ed altro materiale non consentito, ma grazie al personale opportunamente formato e alle recenti tecnologie a disposizione, è possibile sventare tali introduzioni”.
Appello - Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, rilancia il grido d’allarme del personale di Polizia in servizio nel carcere di Marassi, sulle gravi e critiche condizioni operative in cui prestano servizio i Baschi Azzurri: “il problema dell'ingresso della droga in carcere è questione ormai sempre più frequente, a causa dei tanti tossicodipendenti ristretti nelle strutture italiane. Dai dati in nostro possesso sappiamo che quasi il 30% delle persone, italiane e straniere, detenute in Italia, ossia uno su tre, ha problemi di droga. Per chiarezza va ricordato che le persone tossicodipendenti o alcoldipendenti all'interno delle carceri sono presenti per aver commesso vari tipi di reati e non per la condizione di tossicodipendenza. La loro presenza comporta da sempre notevoli problemi sia per la gestione di queste persone all'interno di un ambiente di per sé così problematico, sia per la complessità che la cura di tale stato di malattia comporta”.
Per il leader nazionale del SAPPE, “non vi è dunque dubbio che chi è affetto da tale condizione patologica debba e possa trovare opportune cure al di fuori del carcere e che esistano da tempo dispositivi di legge che permettono di poter realizzare tale intervento. Questa potrebbe essere la strada da seguire per togliere dal carcere i tossicodipendenti e limitare sempre di più l'ingresso di sostanze stupefacenti, unito ovviamente a tutte le attività di prevenzione, come l'utilizzo delle unità cinofile che sono anch’esse fondamentali nel contrasto dei tentativi illeciti e fraudolenti di ingresso e smercio di droghe in carcere".
“Se da un lato – conclude Capece - dobbiamo complimentarci con il personale di Polizia Penitenziaria di Marassi che ha operato ancora una volta con professionalità e spirito di sacrificio, dall'altro non comprendiamo come non vengano assunti provvedimenti adeguati a ripristinare la sicurezza e la legalità, a cominciare da un incremento straordinario di organico e dalla dotazione di ogni strumento anche tecnologico utile a contrastare le costanti criticità denunciate continuamente dal primo Sindacato del Corpo di Polizia Penitenziaria, ovvero il SAPPE ".
Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci anche su Whatsapp, su Instagram, su Youtube e su Facebook.
Condividi:
Altre notizie
Genova: Spinelli ricorre contro il patteggiamento, "Non fu corruzione sul Carbonile"
06/01/2025
di steris
Mercoledì e giovedì sera su Telenord dalle 20.30 tornano Benvenuti in Liguria e Scignoria!
06/01/2025
di Gilberto Volpara
Croce Rossa, nuovo corso per aspiranti volontari: ecco come iscriversi
06/01/2025
di Anna Li Vigni
Maltempo in Liguria, Befana di piogge e cieli coperti. Domani torna il sole
06/01/2025
di M.C.