Valbisagno: lo scolmatore del Fereggiano ha scacciato l'incubo esondazione
di Michele Varì
Il tecnico che ha costruito il canale ammette: "Che emozione, mai incanalata tanta acqua"
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Durante il nubifragio di martedì 19 novembre lo scolmatore del torrente Fereggiano di Quezzi ha captato un imponente flusso d'acqua scongiurando così l'incubo dell'esondazione del Bisagno e forse dello stesso Fereggiano.
La prova è nelle immagini della cascata d'acqua finite nello scolmatore, mai così imponente. Una massa d'acqua che invece di ingrossare il Bisagno attraverso la nuova condotta sotterranea dopo un tragitto di alcuni km è stata dirottata nel mare di corso Italia.
La conferma di questo arriva da Pablo Stefanni, capo cantiere della ditta che sta ultimando lo scolmatore, che ammette di non avere mai visto il Fereggiano così impetuoso:
"Sapevamo che l'opera funziona bene perché è la quarta volta che entra in azione, ma la forza dell'acqua di ieri è stata davvero qualcosa di straordinario. Ma la condotta, che può captare 100 metri cubi d'acqua al secondo, ha assolto in pieno il suo compito".
Nelle parole del tecnico, un bresciano in trasferta a Genova da due anni, c'è anche una certa emozione: "Noi alloggiamo in zona e in caso di allerta presidiano sempre il cantiere per controllare che tutto fili per il verso giusto. Stavolta nel vedere quella cascata d'acqua finire nello scolmatore ho provato davvero una grande emozione, una cosa da raccontare ai nipoti, perchè davanti a questo spettacolo ci si rende conto di avere messo in sicurezza un quartiere e, forse, una città".
Lo scolmatore è situato fra via Pinetti e via Ginestrato, a Quezzi, nella parte alta della Valbisagno, dove nel 2011 il Fereggiano straripando uccise sei donne, fra cui due bambine.
Una tragedia che poi portò alla condanna dell'allora sindaco Marta Vincenzi, accusata fra l'altro di non avere provveduto a fare chiudere le scuole.
L'iter per costruire l'opera è iniziato nel 2012, la costruzione dello scolmatore è iniziata nel 2014 e anche se non ancora collaudato è di fatto finito.
Il canale sotterraneo è costato 45 milioni di euro, 25 dei quali sborsati dal governo Monti, 15 dal comune della giunta di Marco Doria (indebitatasi per questo), 5 da Italia Sicura un Dipartimento voluto dal premier Renzi e poi cancellato dal primo govero Conte.
Lo scolmatore è un canale sotterraneo che grazie ad uno speciale scalino capta in modo naturale le acque del torrente solo quando sono in piena e sopra un certo livello per indirizzarle poi verso la condotta e il mare di corso Italia.
Stefanni rivela di non conoscere la data del collaudo dello scalmatore: "Non dipende da noi, ma ormai siamo alle rifiniture, mancano solo rampe d'asfalto che salgono in via Pinetti".
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