No-vax: "Medici assassini". Bonsignore non ci sta: "Da eroi a serial killers: è inaccettabile"

di Marco Innocenti

1 min, 28 sec

Il presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della Liguria: "I professionisti della sanità hanno messo a repentaglio la propria vita"

No-vax: "Medici assassini". Bonsignore non ci sta: "Da eroi a serial killers: è inaccettabile"

L'ormai consueto corteo No Green Pass del sabato, nella giornata di ieri, ha avuto come bersaglio privilegiato alcuni "simboli" della presunta dittatura sanitaria denunciata dai manifestanti, come la politica, l'informazione e l'ordine dei medici, arrivando a gridare "Medici assassini"

"Inaccettabile - sbotta Alessandro Bonsignore, presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della Liguria - Questi ultimi sono passati, infatti, da essere considerati “eroi" ad essere giudicati “serial killers” che si rifiuterebbero di curare - secondo le Leges Artis - gli ammalati di COVID-19, specialmente se no-vax".

"Nulla di più falso e irricevibile - sottolinea ancora Bonsignore - soprattuto alla luce di quanto fatto da marzo 2020 ad oggi dai Professionisti della Sanità, veri e propri salti mortali, turni senza sosta, abbandono delle famiglie per proteggerle, messa a repentaglio della propria stessa vita pur di salvare quanti più ammalati possibile. Ebbene, la fortuna di chi oggi grida “assassini” ai Medici è che i Medici, per esercitare la Professione, prestano un giuramento che li porta a curare tutti, senza discriminazioni alcune, sempre e comunque. E cosi accadrà anche questo autunno e questo inverno, allorquando molti dei non vaccinati andranno - purtroppo - incontro all’assai probabile infezione ed alla necessità di essere curati".

"In queste settimane è stato ipotizzato che le cure ai no-vax siano rese a pagamento - conclude Bonsignore - Ma questo, a noi Medici, non interessa, non è di nostra competenza. La Politica faccia la Politica, una volta per tutte; i Medici continueranno a fare i Medici ed a curare ogni cittadino, per il COVID-19 e per qualsivoglia patologia, in scienza e coscienza, troppo spesso in condizioni proibitive ma nonostante questo senza far mai venire meno il proprio impegno. Un impegno totalizzante".