Movida in centro storico, tra steward e regole condivise, la città vecchia ricomincia a vivere

di Andrea Carozzi

Pochi assembramenti, ma la ripartenza non è uguale per tutti 

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Dopo più di due mesi di lockdown la movida genovese comincia a riprendersi i suoi spazi. Nel centro storico le insegne sono accese e le serrande alzate, e da piazza delle Erbe a piazza Lavagna, passando per piazza della Lepre, e via di San Bernardo, i locali tornano a colorare timidamente quelle vie e quelle piazze cadute nel grigiore della pandemia da coronavirus lo scorso 9 marzo.

Nonostante il centro storico non sia per sua stessa natura il luogo più adatto nel quale rispettare il distanziamento sociale, i clienti e i proprietari dei molti locali che operano in una piazza o in uno slargo non faticano a sposare le nuove norme di sicurezza.

“Troviamo collaborazione e comprensione da parte della maggioranza dei clienti - ci racconta Dario Conti, gestore della Lepre - e siamo incoraggiati a proseguire su questa strada rispettando le normative di sicurezza e il distanziamento sociale. Questa sera chiuderemo prima del solito, intorno a mezzanotte, per evitare che si vengano a creare situazioni poco gestibili, ma siamo contenti di ripartire”.

La ripartenza non è uguale per tutti  però, e c’è chi si trova a fare i conti con un problema di spazio difficilmente risolvibile, come il Bar delle Vigne di via dei Greci,  o il Little Italy di Canneto il Lungo che non hanno la possibilità di dotarsi di dehor al fine di gestire meglio i clienti in questa fase 2.

In piazza delle Erbe, luogo simbolo della movida, sono stati ingaggiati degli steward per scongiurare il rischio assembramento: “Abbiamo allargato un po i nostri dehor seguendo le indicazioni del comune- racconta Marina Porotto titolare del Biggie - e come Civ abbiamo ingaggiato degli steward che ci aiutano a far rispettare le norme di sicurezza ai clienti soprattutto per quanto riguarda il distanziamento sociale e l’utilizzo dei dpi”. “A livello economico questa è una situazione, alla lunga, insostenibile- ha continuato Porotto - ma poteva essere peggio, al momento stiamo lavorando bene, la clientela rispetta le norme e le nostre indicazioni”.

Anche in piazza Lavagna troviamo una situazione tranquilla: la gente siede ai tavolini messi a disposizione dai vari locali, indossa le mascherine, e rispetta le distanze, ma senza rinunciare alla convivialità. Per Matteo Lorusso del pub Exultate l'importante è seguire le regole: “oltre ad indossare tutti guanti e mascherine, abbiamo messo anche meno tavoli fuori dal locale al fine di garantire il giusto distanziamento sociale e inoltre al termine  di ogni servizio i tavoli vengono sanificati per i clienti successivi”.

A far rispettare le regole durante la prima notte di movida post lockdown ci ha pensato anche un ingente schieramento di agenti della polizia locale che ha presidiato il territorio prevenendo la formazione di  assembramenti.