Metro Brin, stipendi in arrivo ma la protesta continua: i sindacati chiedono garanzie per lavoratori e cantieri

di steris

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Dopo l’occupazione del cantiere da parte dei lavoratori Manelli, senza stipendio da agosto, è arrivata la notizia dell’imminente pagamento degli arretrati

Metro Brin, stipendi in arrivo ma la protesta continua: i sindacati chiedono garanzie per lavoratori e cantieri

Una parziale svolta nella vertenza dei lavoratori edili del cantiere della metropolitana di Brin, in via Canepari, dove da giorni è in corso una protesta ad oltranza. Dopo l’occupazione simbolica del cantiere da parte delle maestranze della ditta Manelli, senza stipendio da agosto, è arrivata la notizia dell’imminente pagamento delle mensilità arretrate.

A confermarlo è Serafino Larosa, segretario della Fillea Cgil: "Ci è appena arrivata la notizia che stanno per pagare lo stipendio di agosto. Siamo soddisfatti, ma non basta. Il Comune ci convochi subito: vogliamo garanzie che anche lo stipendio di settembre arrivi senza ritardi”.

La situazione resta comunque critica. La ditta Manelli, attuale appaltatrice del lotto, non solo ha ritardato i pagamenti, ma ha anche esercitato pressioni per spostare gli operai in cantieri fuori città, senza certezze occupazionali.

La tensione è aumentata dopo l’annuncio del Comune di Genova sulla rescissione del contratto con Manelli, in vista del subentro di una nuova azienda, ancora da definire. Questo cambio di appalto – spiegano i sindacati – dovrà prevedere l’applicazione della clausola sociale, cioè il riassorbimento di tutti i lavoratori impiegati nel cantiere. “I lavoratori sono allo stremo e vivono nell’incertezza più totale” – ha dichiarato Andrea Tafaria, segretario generale della Filca Cisl Liguria – “Il Comune deve agire subito, con atti concreti. Vogliamo un impegno scritto per assicurare la continuità occupazionale. Questi operai conoscono ogni dettaglio del cantiere Metro: non possono essere lasciati indietro”.

I sindacati chiedono anche che, in attesa del passaggio di consegne, i lavoratori possano essere impiegati in altri lotti dell’opera metropolitana o in progetti come lo Scolmatore del Bisagno, per non rimanere inattivi.

Il prossimo appuntamento cruciale sarà il 3 ottobre, con un incontro nazionale tra la ditta Manelli e le rappresentanze sindacali. In quella sede sarà chiesto un chiarimento definitivo sul futuro dei lavoratori coinvolti.

Nel frattempo, il messaggio dei sindacati a Tursi è chiaro: salvaguardare i posti di lavoro, garantire i pagamenti puntuali e riprendere i lavori del cantiere metro al più presto.

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