Ex Ilva, ministro Urso rassicura Bucci e Salis: nessuna chiusura e piano di rilancio confermato. Esultano operai a Cornigliano, blocco rimosso
di Luca Pandimiglio - Stefano Rissetto
Il programma di manutenzione avviato a Taranto è orientato a ripristinare una capacità produttiva di 4 milioni di tonnellate
Il ministro dell'Industria Adolfo Urso ha incontrato il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e la sindaca di Genova Silvia Salis per fare il punto sul futuro dello stabilimento ex Ilva di Genova-Cornigliano.
Urso - che nel salone del palazzo piacentiniano di via Veneto aveva alle spalle un dipinto di Giacomo Balla - ha assicurato che non è previsto alcun piano di chiusura e che la produzione riprenderà pienamente, con la linea dello zincato affiancata a quella della banda stagnata. La riduzione temporanea dei flussi verso il Nord è legata ai lavori di manutenzione, finalizzati a ripristinare una capacità produttiva di 4 milioni di tonnellate. Il Governo conferma il suo impegno per garantire continuità produttiva e decarbonizzazione, anche con eventuale supporto pubblico al piano industriale.
Ecco il testo del comunicato congiunto, letto anche da Armando Palombo ai partecipanti al presidio di Cornigliano, che hanno esultato prima della smobilitazione del blocco: "La struttura commissariale sta lavorando a un percorso che possa rispondere alla principale richiesta dei lavoratori, ovvero rimettere in funzione anche la linea dello zincato, bilanciandola con la produzione della banda stagnata, con i numeri complessivi dei lavoratori impiegati che sono stati comunicati la scorsa settimana.
Il ministro Urso ha inoltre ribadito anche alle istituzioni liguri che non vi è alcun piano di chiusura e che il programma di manutenzione avviato a Taranto è orientato a ripristinare una capacità produttiva di 4 milioni di tonnellate. La riduzione dei flussi di coils verso il Nord è quindi temporanea, legata ai lavori sugli impianti, in vista della ripresa produttiva.
Urso ha infine confermato che il Governo è pienamente impegnato a garantire la continuità produttiva degli stabilimenti e il percorso di decarbonizzazione, anche valutando l’intervento di un soggetto pubblico, ove richiesto e necessario, a sostegno del piano industriale".
Palombo ha chiosato, prima del moto di esultanza collettivo finale: "Abbiamo registrato un rallentamento sulla produzione del cromato. Per quanto riguarda gli ordini a regime zincato, abbiamo 22.000 unità da una parte e 24.000 dall’altra, con l’obiettivo di arrivare a completare tutto entro il 28 febbraio, includendo tre settimane di fermo per manutenzione. Questi numeri sono accettabili e il problema è risolto, perché la zincatura è ripartita come richiesto. Qualcuno dovrebbe riflettere sui sette giorni trascorsi a Genova. Noi oggi riprendiamo l’attività e da domani si tornerà a pieno regime: 535 persone al lavoro, 280 in cassa integrazione e 70 nei corsi previsti dal piano. Per la zincatura, aspettiamo i numeri ufficiali e ne discuteremo martedì. Nel frattempo, continuiamo a svolgere tutte le attività e a mantenere l’ordine".
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