Mascia (Forza Italia): "Negato un ricordo distinto per le vittime dell’attacco alle Torri Gemelle"

di R.P.

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Mascia (Forza Italia): "Negato un ricordo distinto per le vittime dell’attacco alle Torri Gemelle"

Scontro politico a Palazzo Tursi durante la Conferenza dei Capigruppo in Consiglio comunale. A sollevare il caso è Mario Mascia, capogruppo di Forza Italia, che ha criticato duramente la decisione della maggioranza di respingere la sua proposta di osservare due distinti minuti di silenzio per commemorare due eventi storici avvenuti l’11 settembre: l’attentato terroristico alle Torri Gemelle del 2001 e il colpo di Stato in Cile del 1973.

"Chiedere due momenti separati di raccoglimento, uno per le vittime dell’11 settembre 2001 e uno per quelle del golpe cileno del 1973, non era una forzatura – ha dichiarato Mascia – ma un modo per rispettare la memoria di due tragedie diverse per contesto, portata e significato storico. E invece la maggioranza ha votato contro".

Secondo l'esponente azzurro, il rifiuto della proposta – votata durante la Conferenza dei Capigruppo presieduta da Claudio Villa – rivela "una volontà mistificatoria" da parte delle forze di maggioranza che sostengono la sindaca Salis, ovvero Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Lista Salis.

Mascia ha evidenziato come, nel frattempo, "a Ground Zero il Tribute in Light rende omaggio alle quasi 3.000 vittime dell’attacco terroristico di matrice islamica, mentre qui a Genova si cerca di annacquare quel ricordo, fondendolo con altri eventi in una sorta di sincretismo ideologico". E rincara: "Mi sorprende che non abbiano riesumato anche l’11 settembre del 9 d.C., giorno della battaglia della foresta di Teutoburgo, o quello della conquista islamica di Palermo nell’831. È una deriva ideologica che nega l’evidenza storica e la gravità di quanto accaduto nel 2001".

L’attacco alle Torri Gemelle, ha concluso Mascia, "è stato un evento che ha colpito il cuore dell’Occidente e ha unito Genova, l’Italia e l’Europa nello sgomento e nel dolore. Oggi più che mai, lo slogan 'Yankee go home' è fuori luogo".

Polemica anche nel Municipio II Centro Ovest dopo l’approvazione, da parte della maggioranza di centrosinistra, di un ordine del giorno che chiede di esporre la bandiera palestinese sulla facciata della sede municipale. Il centrodestra ha votato compatto contro, definendo l’iniziativa "un atto ideologico e fuori luogo", distante dai bisogni concreti del territorio. A spiegare la posizione dei gruppi di opposizione è Giuseppina Bosco, consigliere municipale di Vince Genova: "Il Municipio non è il Parlamento né un’arena per fare politica internazionale. Discutere ed approvare un atto del genere significa ignorare completamente le vere emergenze del nostro territorio, come la sicurezza, il degrado urbano, i servizi, la pulizia. Invece di affrontare i problemi reali dei cittadini, si preferisce trasformare il Consiglio municipale in un palcoscenico ideologico".

Bosco respinge inoltre con forza le critiche mosse dalla maggioranza ai gruppi contrari alla mozione: "Ci è stato detto che il nostro voto contrario è una presa di posizione guerrafondaia, addirittura che è strumentale rispetto alla memoria dell’Olocausto. È un’accusa grave, infondata e inaccettabile. Siamo persone che credono nella pace, nel rispetto dei popoli e dei diritti umani, ma pensiamo che un Municipio debba restare nei limiti delle sue competenze e non usare simboli o bandiere per fini propagandistici".

"Questo ordine del giorno – conclude – è una bandiera politica, non un atto utile alla cittadinanza. Mentre la maggioranza perde tempo con mozioni simboliche, noi continueremo a portare in aula proposte concrete per migliorare davvero la vita nei quartieri di Sampierdarena e San Teodoro".

A firmare la nota congiunta sono i gruppi consiliari di Fratelli d’Italia: Lucia Gaglianese, Fabio Formichella; Lega: Davide Rossi, Andrea Ferrari, Serena Russo Vince Genova: Gianluca Rondoni, Giuseppina Bosco, Ricardo Henriquez Perez Orgoglio Genova: Fernando Ronald Apolinario.

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