Manifestazione Casapound, Rixi: "In 40 anni a Genova mai visto un saluto romano"
di Emilie Lara Mougenot
Il vice ministro della Lega si dissocia dal corteo di CasaPound, ma ribadisce il rispetto delle leggi democratiche e delle istituzioni

Un anniversario controverso ha riacceso le tensioni politiche a Genova. Nei giardini di Brignole, la commemorazione organizzata da CasaPound in ricordo di Sergio Ramelli, a 50 anni dalla morte, ha innescato una contromanifestazione da parte di Genova Antifascista. Il vice ministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, intervenuto sulla vicenda, ha condannato ogni strumentalizzazione, sottolineando la necessità di rispettare i principi costituzionali anche in casi di forte polarizzazione ideologica.
Dichiarazioni – “Questo non sta alla politica ma alle istituzioni”, ha affermato Rixi, ribadendo che il diritto a manifestare va garantito per tutti, anche quando non si condividono contenuti o promotori dell’evento. “Se no ognuno vieterebbe le manifestazioni al proprio avversario, e questo non sarebbe corretto”.
Sestri Ponente – Il vice ministro ha poi smentito l’esistenza di un radicato problema di estremismo a Genova. “A Sestri Ponente ci ho vissuto quarant’anni, non ho mai visto un saluto fascista”, ha detto, puntualizzando che molti dei partecipanti all’evento non sarebbero neppure originari della città. Ha inoltre ricordato che la zona ha una lunga storia di pluralismo politico e di partecipazione sindacale.
Polemiche – Rixi ha espresso rammarico per le critiche ricevute in merito al proprio rapporto con i sindacati, evidenziando il recente accordo siglato con la CGIL per il potenziamento del Trasporto Pubblico Locale. “Mi dispiace la polemica con la CGIL, quando poche settimane fa abbiamo raggiunto insieme un’intesa importante”.
Memoria e ideologia – Rifiutando letture nostalgiche o revansciste, Rixi ha respinto l’idea che esista un rischio fascista o comunista nel Paese. “Il comunismo e il fascismo sono temi che nel 2025 non sono attuali. Io non credo che ci sia questo pericolo”, ha detto, auspicando un dibattito politico fondato su contenuti concreti piuttosto che su scontri ideologici.
Democrazia – Il vice ministro ha infine rivendicato l’importanza del rispetto istituzionale al di là delle appartenenze: “Abbiamo un Presidente del Consiglio di destra eletto democraticamente e riconosciuto dal Presidente Mattarella che non credo sia di destra e che tutti rispettiamo”.
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