Maersk: Supply chain europee in crisi, oltre il 75% delle aziende ha subito interruzioni
di Carlotta Nicoletti
Un sondaggio di Maersk rivela che il 76% degli spedizionieri europei ha affrontato problemi logistici, spingendo molti a rivalutare la propria supply chain
Oltre tre spedizionieri europei su quattro hanno subito gravi interruzioni della supply chain nell’ultimo anno, con costi in aumento e impatti significativi sulla produzione, secondo un sondaggio di Maersk secondo quanto riporta Ferpress.
Il sondaggio condotto tra oltre 2.000 clienti di Maersk mostra che il 76% delle aziende europee ha dovuto affrontare interruzioni nella supply chain, con ripercussioni sui tempi di produzione e sui profitti. Un quinto delle aziende ha registrato oltre 20 episodi di interruzione negli ultimi 12 mesi, e il 58% ha segnalato costi di gestione della supply chain ben oltre le aspettative iniziali.
La ricerca evidenzia che la principale fonte di disruption resta l’instabilità geopolitica e i conflitti tra nazioni, citati come maggior rischio dal 80% dei professionisti logistici per il 2024. Altri fattori di discontinuità includono eventi climatici estremi, come inondazioni e livelli idrici bassi, che danneggiano infrastrutture cruciali per il trasporto.
“Le aziende sanno che la resilienza è la chiave per gestire le interruzioni,” ha dichiarato Aymeric Chandavoine, Presidente Europa di Maersk. Chandavoine ha aggiunto che Maersk, grazie ai risultati del sondaggio, sta sviluppando soluzioni personalizzate per affrontare le problematiche prioritarie per i suoi clienti.
Oltre metà delle aziende (53%) sta valutando nuove aree per la propria supply chain, e un terzo di esse preferirebbe destinazioni vicine o in Europa. Tra le scelte preferite emergono la Turchia (11%), seguita da Egitto, Polonia, Marocco e Romania, dove Maersk offre già infrastrutture logistiche avanzate.
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