Luci e polemiche (scontate) sull’immediato futuro del porto

di Paolo Lingua

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Luci e polemiche (scontate) sull’immediato futuro del porto

Il decollo del porto di Genova per i prossimi anni passa certamente dalla realizzazione dello spostamento a mare della storica diga foranea e dal nuovo assetto che deriverà dal potenziale incremento del traffico con l’arrivo delle unità, soprattutto mercantili, di ultima generazione. E’ una storia che sovente è stata oggetto di giudizi e di previsioni e che, come purtroppo accade sovente a Genova, città dei veti incrociati, si trascina da fin troppi anni. Ma è proprio di questi giorni la notizia d’un contributo da parte della Regione Liguria all’Autorità Portuale di 57 milioni di euro per finanziare le operazioni di decollo della nuova diga foranea. La Regione conta su un rapido decollo dei lavori e che, nel volgere di pochi anni, la potenzialità recettiva della diga si colleghi al completamento delle opere di collegamento ferroviario con la fine dei lavori del Terzo Valico.

L’incremento delle merci, in parole povere, sarà favorito dalla possibilità concreta di un aumento della funzione trasportistica con la possibilità di aumentare la velocità dei trasferimenti vero le aree italiane ed europee dove è più fiorente il mercato.  La spinta della Regione va a coincidere con la decisione della Bei (Banca Europea degli Investimenti) che ha stanziato ben 300 milioni. Un prestito che renderà più rapidi e agevoli gli investimenti per questa importante e decisiva opera strategica. Il Governo italiano, infatti, ha già stanziato 600 milioni per la realizzazione dell’opera che vede anche l’impegno del PNRR già annunciato. Dopo anni di attesa, ecco finalmente concentrati investimenti e progetti operativi per trasformare il sistema recettivo e trasportistico della movimentazione internazionale delle merci.

Il Porto di Genova per la sua collocazione geografica  potrà imporre la sua leadership nel Mediterraneo secondo progetti sin tropo a lungo rimasti nei cassetti oppure oggetto di infiniti convegni e dibattiti. Ma le merci, anche sulla base dei dati raccolti nei giorni scorsi, stanno, sia pure lentamente crescendo rispetto all’anno scorso, “annus horribilis” per via della pandemia in esplosione. La vera crisi, come era logico prevedere, riguarda invece la movimentazione del turismo crocieristico per la cui ripresa si scommette a parte dalla primavera del prossimo anno. Accanto a questi aspetti specificamente legati al traffico0 e allo shipping, è emerso la sera scorsa un nuovo elemento polemico, peraltro prevedibile. Proprio a Sampierdarena si è svolta una serata movimentata, con manifestazioni di dura polemica, riguardo alla annunciata collocazione dei depositi petrolchimici della Carmagnani e della Superba al Ponte Somalia. La decisione è venuta dai vertici dell’Autorità Portuale, in accordo con il Comune, sentite le autorità responsabili di carattere urbanistico e ambientale.

Anche il mondo imprenditoriale ha espresso il suo giudizio favorevole, ma il mondo municipale, le associazioni die residenti e le associazioni ambientalistiche  non hanno nascosto la loro ostilità. Per la verità è un destino che da decenni accompagna la vicenda dei depositi petroliferi che, dalla loro fondazione, hanno sede a Multedo, un’area, dopo i gravi incidenti di molti anni fa, non più ritenuta idonea e sicura per la popolazione residente.  Da anni le autorità e le istituzioni hanno cercato, tra polemiche e contestazioni infinite, una soluzione definitiva e sicura per i depositi. Ora, la scelta definitiva, dopo infinite valutazioni, sembra proprio essere stata individuata a Ponte Somala a Sampierdarena. Ma l’altra sera il sindaco Marco Bucci è stato, nel corso d’una assemblea di quartiere, al entro d’una vivace polemica alla quale, per la verità, il primo cittadino ha tenuto testa. Sembra intenzionato a tirare aventi. Vedremo se sorgeranno ulteriori strascichi o nuove polemiche.