Liguria, Toti sul Pnrr: "Basta con i dibattiti filosofici, i fondi vadano a chi ha progetti pronti per far partire subito i cantieri"
di Lorenzo Aluigi
"Di progetti esecutivi pronti ne abbiamo pieni i cassetti: la lista è lunghissima"
“Finiamola di discutere filosoficamente del PNRR: c’è un solo modo per mettere a terra quei finanziamenti ovvero chiamare la Regioni e chiedere chi ha progetti pronti e finanziare quei progetti, a prescindere da ogni altra considerazione. È inutile continuare a dare la fontana ai cavalli che non vogliono bere e diamola invece ai cavalli che hanno molta voglia di bere. Se poi non sono esattamente i progetti che avremmo voluto finanziare, pazienza: Costruiamo comunque un Paese migliore. La programmazione del ‘non fare’ non può battere evidentemente quella del ‘fare’”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a margine di un’iniziativa a Genova.
“Il dibattito in corso – aggiunge Toti - mi sembra sfiori la filosofia o l’esoterismo. Per fare i lavori in fretta bisogna dare i soldi a chi è pronto con i progetti per aprire subito i cantieri: sto per firmare una lettera indirizzata al ministro Fitto in cui la Liguria chiede almeno 250 milioni di euro tra depurazione, ciclo delle acque, difesa del suolo, lavori utili a rendere più sicuro il nostro territorio e cantierabili domani mattina con progetti esecutivi pronti. Se a questo aggiungiamo la chiusura del ciclo dei rifiuti e il finanziamento dell’impianto ‘waste to chemical’, per almeno altri 250 milioni di euro, significa che la Liguria è pronta, oltre ai miliardi di opere che sono già cantierate o lo saranno nei prossimi mesi, a prendersi in carico almeno altri 500 milioni di euro di interventi che potremmo mettere in capo da domani”.
“Noi stiamo chiedendo più fondi – ribadisce il governatore – quasi 150 milioni sulla depurazione delle acque, 100 milioni sulla difesa suolo: ad esempio, uno su tutti, per lo scolmatore di Santa Margherita Ligure il cui cantiere è pronto a partire domani mattina. Di progetti esecutivi pronti ne abbiamo pieni i cassetti: le nostre graduatorie dell’architettura rurale – conclude Toti - potrebbero assorbire con progetti pronti altri milioni di euro. La lista è lunghissima”.
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