Liguria, sindacato polizia Siap: "Mafia silente entra nei business del Pnrr"
di Redazione
Questore Burdese: "Importante lavorare sulla cultura della legalità"
Una mafia silente, che non spara né mette bombe ma che entra nell'economia portando risorse che sono provento di illeciti, con le quali acquisisce imprese ed entra in business come quelli legati al Pnrr, rileva attività, presta soldi con tassi di usura, gestisce il gioco d'azzardo. È un quadro preoccupante quello che emerge dal convegno "Liguria porta d'Europa nel mediterraneo, le attività della polizia e la legislazione regionale antimafia" organizzato dal sindacato Siap. Un momento di confronto su temi molto sensibili per il nostro territorio.
"Quello delle mafie è un tema che è all'ordine dei giorno in agenda della polizia di Stato e delle forze di polizia sul territorio - ricorda il questore di Genova Silvia Burdese - ampiamente monitorato sia sul piano investigativo che sotto il profilo della prevenzione. Però è importante lavorare anche sulla cultura della legalità, parlarne non solo nelle scuole ma con gli operatori di settore e con le associazioni di categoria: perché qui si tratta di far crescere una conoscenza di una una mafia imprenditrice che punta sempre più agli appalti, e creare quegli anticorpi che servono per difendersi da attività illecite e sempre più impalpabili, invisibili". Anche perché si tratta di un fenomeno che è di difficile lettura.
"Sono temi che difficilmente si misurano in termini di dati statistici - sottolinea Stefano Padovano, criminologo di UniGe - perché non sono crimini di strada e quindi sono meno individuabili. Nelle strategie più recenti l'attenzione si deve puntare, sempre di più, tra intersecazione tra sfere legali e illegali, tra particolari branche dell'economia e la necessità di riciclare proventi illeciti". "Troppo spesso si tende a minimizzare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose sul territorio ligure - aggiunge Roberto Traverso, segretario nazionale Siap - ma il problema esiste. Il dibattito è basato su dati tecnici, sulle relazioni semestrali della Dia che già nel 2019 disse che le infiltrazioni mafiose facevano parte integrante del tessuto sociale e nel 2022 entrò nel merito del Pnrr, con l'arrivo di somme ingenti".
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