Liguria, rubavano catalizzatori per estrarre metalli preziosi: bottino da 50 mila euro
di Alessandro Bacci
Due uomini fermati al terminal traghetti, con le marmitte dei Piaggio "Porter" ottenevano rodio, palladio e platino con un valore maggiore dell'oro
Il 15 luglio scorso, presso la Stazione CC di S. Margherita Ligure, numerosi proprietari di autocarri Piaggio “Porter”, uno dei veicoli più utilizzati in Liguria per le sue ridotte dimensioni e le notevoli capacità di carico, denunciavano il singolare furto dei catalizzatori dei propri veicoli. Le indagini, immediatamente avviate dai militari, hanno consentito di individuare due soggetti a bordo di un’auto, successivamente identificati in due palermitani pregiudicati, rispettivamente di 30 e 38 anni, che nella notte avevano asportato dai veicoli la parte della marmitta contenente il catalizzatore.
I dispositivi asportati erano destinati ad un processo di lavorazione secondaria, basato su procedimenti chimico-fisici, grazie al quale era possibile estrarre dai componenti interni le minuscole quantità di metalli preziosi (fino a 3 g) in essi presenti: trattasi di metalli quali il rodio (valutato 700 € a grammo), il palladio (le cui valutazioni si attestano intorno ai 70 € al grammo) e il platino (quotato intorno ai 35 € al grammo), le cui stime di mercato sono superiori a quelle dell’oro.
I veicoli “porter”, per l’altezza dal suolo e la posizione dell’apparato di scarico, erano sicuramente tra i veicoli che meglio si prestavano all’asportazione del catalizzatore, operazione nella quale i due malfattori denunciati erano diventati particolarmente abili, riuscendo in soli 9 minuti a separare meccanicamente il catalizzatore dal resto dell’impianto.

I due palermitani sono stati intercettati in corrispondenza del terminal traghetti di Genova, pronti a imbarcarsi per far ritorno nella terra di origine: qui, grazie ad una rapida azione dei CC, collaborati dai militari del 2° GRUPPO della Guardia di Finanza di Genova, sono stati sottoposti a controllo e trovati in possesso del prezioso carico. L’operazione, avviata e conclusasi in pochi giorni, ha consentito di denunciare i due soggetti; recuperare complessivi 103 catalizzatori, che avrebbero assicurato ai malfattori un profitto non inferiore a 50 mila euro.
Gli accertamenti svolti hanno consentito di risalire ad analoghi furti commessi dalla coppia tra il 14 e il 16 luglio scorsi tra Varazze, La Spezia, Lavagna, Rapallo, Sestri Levante e Albissola. Non si esclude, attesa l’ingente quantitativo di dispositivi sequestrati, che i furti perpetrati dalla banda siciliana abbiano interessato anche altre regioni del nord-ovest Italia (dal Piemonte alla Lombardia)
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