Liguria, liste d’attesa tra ottimismo e critiche: "Traguardo importante" per Bucci e Nicolò, "Manca soluzione" per il Pd

di steris

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Sul tema caldo della sanità pubblica si consuma un acceso botta e risposta

Liguria, liste d’attesa tra ottimismo e critiche: "Traguardo importante" per Bucci e Nicolò, "Manca soluzione" per il Pd

Migliorano davvero le liste d’attesa in Liguria? Secondo la Giunta regionale sì, ma per l’opposizione si tratta di un “film già visto”. Sul tema caldo della sanità pubblica si consuma un acceso botta e risposta tra il presidente Marco Bucci e l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò da un lato, e i consiglieri regionali del Partito Democratico Enrico Ioculano e Simone D’Angelo dall’altro.

Bucci: “In netto miglioramento, ma non ci fermiamo qui” - “La tendenza è chiara e incoraggiante – afferma il presidente Marco Bucci –. I dati aggiornati mostrano una riduzione costante delle attese per visite ed esami: siamo passati dal 33% di novembre 2024 al 15% attuale di prestazioni non erogate nei tempi. Per le prestazioni urgenti (priorità B) siamo scesi addirittura al 14,58% contro il picco del 63% di qualche mese fa. Un risultato concreto, anche se non definitivo”. Bucci insiste sul fatto che si tratta di “un traguardo intermedio importante”, frutto di “strategie efficaci” e “un impegno preso con i cittadini”.

Nicolò: “Oltre 2.000 appuntamenti garantiti grazie al percorso di tutela” - L’assessore Nicolò entra nel dettaglio operativo: “Dal 14 aprile al 30 giugno abbiamo gestito 2562 appuntamenti nel percorso di tutela, di cui oltre 2.000 sono stati confermati. Questo dimostra che la macchina sanitaria regionale sta funzionando meglio”. Poi ringrazia i medici e il personale sanitario: “L’appropriatezza prescrittiva sta migliorando anche grazie al loro impegno. Il lavoro prosegue, con il potenziamento dell’offerta, l’ampliamento degli orari e un monitoraggio costante. I cittadini devono sapere che stiamo investendo per consolidare questi risultati”.

Il Pd attacca: “Nessun azzeramento, solo fondi ai privati” - Ma per il Partito Democratico i numeri raccontano solo una parte della realtà. “Questi annunci trionfali non convincono più nessuno – ribattono Ioculano e D’Angelo –. Non si è ridotto nulla in modo strutturale: è solo l’effetto temporaneo di fondi erogati alle strutture private. Altro che azzeramento delle liste d’attesa, siamo ancora lontani dal promettere qualcosa ai cittadini con certezza”. I consiglieri attaccano la mancanza di un piano regionale condiviso sull’appropriatezza prescrittiva: “Ogni Asl si muove per conto proprio, senza linee guida comuni. Così non si ottimizza il sistema e non si creano soluzioni durature. I dati migliorano solo dove sono stati iniettati fondi, ma il problema di fondo resta”.

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